Trecento visite per le giornate Fai

"Abbiamo dovuto fare un turno in più per accogliere tutti i presenti alla Cappella gentilizia dei marchesi Ricci"

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Gran successo per le due giornate Fai, dove sabato e domenica è stata aperta al pubblico la Cappella gentilizia dei marchesi Ricci, nel cimitero della città Alta. Ad illustrare arte e storia del luogo agli oltre trecento che hanno aderito all’iniziativa, le dottoresse Enrica Bruni, direttrice della Pinacoteca civica Marco Moretti, e Mara Pecorari, istruttore direttivo dell’Asp Paolo Ricci. Presente anche Patrizia Zallocco, direttrice generale dell’azienda. "Abbiamo dovuto fare un turno in più proprio per soddisfare tutti i visitatori – spiegano –, da parte nostra c’è molta soddisfazione, anche perchè i partecipanti sono venuti da fuori città". All’ingresso del campo santo, il personale Fai accoglieva il pubblico anche guidandolo all’interno della basilica dei frati Cappuccini dove sono presenti affreschi di valore. La Cappella appartiene dunque alla famiglia Ricci, la stessa cui è intitolata la nota azienda civitanovese che si occupa di servizi alla persona. Così, la Pecorari ne ha ripercorso tutta la storia, a partire da Giacomo Ricci, artista e patriota maceratese, eroe del Risorgimento, che si trasferì a Civitanova facendo restaurare Porta Marina. Da Giacomo Ricci al figlio Paolo, parlamentare del Regno italiano per otto legislature: a lui si devono il Pincio, la tranvia, la strada delle Vergini e il muraglione di borgo Casette. A sua volta, Paolo ebbe un figlio, Giulio, che sposò Giannina Udina: la coppia perse un figlio diciannovenne, che si chiamava proprio come il nonno onorevole. Nel 1949, la marchesa Giannina Udina, divenuta vedova, decise di lasciare tutto il suo patrimonio ad un orfanotrofio di gestione comunale, a una condizione: che l’ente portasse il nome di suo figlio scomparso. Quanto all’arte: "Si può leggere la Cappella solo dal punto di vista iconografico e delle tecniche pittoriche usate – ha spiegato la Bruni –, perché non si conosce l’autore degli affreschi. Sappiamo, però, che si tratta di art noveau a mano libera. I disegni sono stati realizzati a tempera, su un muro fresco. Quanto all’aspetto simbolico – ha proseguito – è rappresentata la morte: gli angeli e le colonne raccordano il mondo terreno con l’aldilà". lntanto il Comune di Civitanova è diventato sostenitore del Fai (Fondo ambiente italiano) con 540 euro e intende così contribuire alla tutela, alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio artistico e naturalistico italiano. "Con l’adesione – dichiara il sindaco Fabrizio Ciarapica – l’amministrazione comunale vuole mettere in evidenza una politica sempre più attenta alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, artistico, architettonico e naturalistico. Punteremo su iniziative che portino alla riscoperta di luoghi e personaggi che tanto hanno fatto per tutto il territorio e per la città".

Francesco Rossetti