Ubaldi: "L’autovelox al Bivio Regina perché non è stato installato?"

Bagarre in Consiglio comunale. Michelini: "Non serve, . l’Anas farà la rotatoria"

Polemiche a non finire sulla questione dell’autovelox che sarebbe dovuto sorgere all’altezza del Bivio Regina, ma che in realtà non verrà più installato. Questo il tema caldo discusso, ieri, in Consiglio comunale. A inizio seduta, il sindaco Michelini ha presentato la nuova segretaria comunale, Simona De Lipsis: "E’ stata fatta una convenzione tra il nostro Comune e quello di Massignano. Lei presterà servizio 24 ore a settimana, ogni lunedì, martedì e giovedì". Poi l’interrogazione del gruppo "Centrodestra Unito", che aveva come argomento l’installazione, avviata dalla precedente amministrazione, di un autovelox nei pressi del Bivio Regina. "Nel 2020 erano stati impegnati 61mila euro dall’amministrazione di cui facevo parte – ha detto il capogruppo, Rosalba Ubaldi -. Il comandante della municipale Vignoni ci aveva poi informato di aver comprato tutta l’attrezzatura necessaria, e che un anno fa l’Anas aveva dato l’ok. Aveva anche detto che era in attesa dell’autorizzazione della prefettura. Come mai l’autovelox non è stato ancora installato?". A rispondere il sindaco Michelini: "A dicembre 2020 era stato acquistato il misuratore di velocità, ed era stata richiesta l’autorizzazione a prefettura e Anas. Ma, ad aprile 2021, la Polizia locale ha saputo dall’Anas che era stato dato avvio a una Conferenza di servizi per realizzare una rotatoria tra la Statale e la strada Regina. Ciò ha quindi reso inutile l’installazione del rilevatore di velocità in quel punto, per via della rotatoria che sarà realizzata. Stiamo valutando altre localizzazioni, o la possibile sostituzione con un rilevatore per il passaggio con semaforo rosso. Infatti, l’autovelox in questione non è idoneo al tratto urbano di via Gramsci. Queste informazioni le sapevate già, perché all’epoca lei era il vicesindaco". Immediata la replica di Ubaldi: "Non ero a conoscenza di queste missive fra l’ex sindaco e il comandante Vignoni. Dieci giorni prima di depositare l’interrogazione, Vignoni mi ha detto che ancora era in attesa del decreto autorizzatorio. Mi è stata detta una cosa per un’altra".