Una maratona di danza tra debutti ed esclusive

Grande serata dell’Amat: si parte con Doppelganger al Cecchetti, poi Première al Rossini e Satiri al Caro

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di Lorenzo Monachesi

"È una piccola maratona di danza in cui abbiamo concentrato debutti assoluti e presenze esclusive: in questi spettacoli s’incontrerà in rapida successione il meglio della danza italiana". Gilberto Santini, direttore Amat, presenta i tre spettacoli che oggi animeranno Civitanova Danza. Alle 19.15 il teatro Cecchetti aprirà le porte per "Doppelganger", in prima ed esclusiva regionale, della Compagnia Abbondanza Bertoni, alle 20.30 al Rossini sarà protagonista il Balletto di Roma che in prima assoluta proporrà "Première" e infine alle 22 la Compagnia Virgilio Sieni porterà in scena in prima assoluta "Satiri" all’Annibal Caro. "Sono tre proposte di indubbio valore – spiega – che saranno proposte oggi, cioè nel giorno che rappresenta il cuore progettuale del festival. All’interno della maratona di danza lo spettatore potrà assistere a "Doppelganger", vincitore del premio Ubu, che porta in scena una coppia in cui uno dei due performer è portatore di disabilità, ecco che sul palco c’è l’incontro e il confronto tra due corpi". Nei giorni scorsi le proposte di Civitanova Danza hanno fatto centro. "Innanzitutto – spiega – siamo contenti per il ritorno della grande danza dopo il periodo segnato dalla pandemia. Non abbiamo mai mollato, anche se siamo stati fortemente condizionati nel numero di danzatori, invece quest’anno abbiamo proposto spettacoli con 37 danzatori". Giovedì il Rossini ospiterà un doppio programma: Marte-The real you con le coreografie rispettivamente di Marcos Morau e Mauro Astolfi. La conclusione del festival è affidata all’étoile Alessandra Ferri che il 4 agosto dividerà la scena con Thomas Whitehead nella prima ed esclusiva regionale con L’Heure Exquise, basato su Oh les beaux jours, uno dei momenti più alti del teatro di Samuel Beckett. "Si tratta – spiega Santini – di una coreografia creata da Béjart per l’indimenticata Carla Fracci". Solo una grande ballerina come Ferri può raccoglierne la pesante eredità: "Béjart conficca la ballerina in una montagna di scarpette di danza usate, che sono l’emblema della vita di una ballerina, e all’improvviso la montagna si apre per liberare la Ferri per uno spettacolo che lascia il segno".