Vestiti, scarpe e borse contraffatti: sedici imputati alla sbarra

Iniziato il processo contro un portorecanatese e 15 ambulanti stranieri

Scarpe, borse e capi di abbigliamento delle marche più famose della moda, ma rigorosamente falsi, sarebbero stati realizzati a Porto Recanati e messi in vendita in tutta la provincia. Per questo sono sotto accusa Raffaele Sarnataro, residente a Recanati, e 15 stranieri, ambulanti che lavoravano anche nell’entroterra. I fatti sarebbero avvenuti tra il febbraio 2018 e l’estate 2019. Il gruppo avrebbe messo in piedi un sistema efficace: Sarnataro avrebbe acquistato abiti senza etichette, poi ci avrebbe messo marchi e bottoni contraffatti di qualsiasi tipo: Ralph Lauren, Blauer, Gucci, Dsquared, Woolrich, Colmar, Fred Perry, Armani Jeans, Mont Blanc, Louis Vuitton, Burberry, Saucony, Nike, K Way, Patrizia Pepe, Fred Perry. Il materiale sarebbe stato quindi venduto tra i vari mercati e spiagge dagli ambulanti. Il gruppo avrebbe fatto grandi affari, acquistando merce a quattro soldi e rivendendola come se fosse di marca a prezzi concorrenziali, ma comunque elevati. In vendita ci sarebbero stati anche due orologi Rolex falsi. Le accuse sono commercio di prodotti con marchi contraffatti e ricettazione. Ieri per loro si è aperto il processo davanti al giudice Andrea Belli, in tribunale a Macerata, rinviato però al prossimo ottobre per iniziare a sentire i primi testimoni che saranno citati dal pm Raffaela Zuccarini. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Alessanro Marcolini, Emanuele Senesi, Marco Romagnoli, Alessandro Brandoni, Paolo Marchionni, Maria Cristina Ottavianoni.