Civitanova Marche, vetrina spaccata al negozio. E tira in ballo il clan

L’albanese arrestato finisce ai domiciliari: ha confessato tutti gli atti vandalici. "Collaboro con i Casalesi". Ma la storia non regge

La spaccata dell’altra notte alla vetrina del negozio di telefonia Wind

La spaccata dell’altra notte alla vetrina del negozio di telefonia Wind

Civitanova, 19 agosto 2021 - Convalidato l’arresto del 35enne albanese accusato di aver infranto la vetrina del negozio di telefonia Wind, e che la settimana scorsa avrebbe preso a sassate il bar Infinity, e fatto delle scritte minatorie alla farmacia Angelini. Si è tenuta ieri mattina l’udienza di convalida al tribunale di Macerata, dopo l’arresto avvenuto due giorni fa grazie all’intervento congiunto della polizia e del nucleo radiomobile dei carabinieri: l’uomo, Alban Ajazi, ha confessato e raccontato tutto sui fatti criminosi di cui si sarebbe reso responsabile. Il pm Francesca D’Arienzo ha chiesto che il 35enne albanese rimanesse in carcere o agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Il giudice Andrea Belli ha stabilito per lui la misura cautelare dei domiciliari, in attesa dell’udienza del processo per direttissima, che si terrà il 14 settembre.

Civitanova Marche, raid nella notte contro il negozio. "È sempre lui" - Assalto al Bar Infinity di Civitanova Marche, presa a mazzate la vetrina - Sassate contro il bar: quarta incursione in pochi giorni a Civitanova Nel corso dell’udienza, l’uomo ha provato a sostenere di essere un collaboratore del clan dei Casalesi, e che gli atti sarebbero avvenuti perché da loro commissionati nei confronti di Angelini, bar Infinity e del negozio di telefonia Wind. Ma queste affermazioni non sono supportate da riscontri investigativi. Ajazi è stato arrestato due giorni fa, dopo che aveva tentato un furto nel negozio di telefonia Wind. Secondo le ricostruzioni, in un primo momento, precisamente tra le 22.45 e le 22.55, Ajazi avrebbe ruotato le telecamere di sicurezza, con l’ausilio di un tubo di cartone (che è stato poi rinvenuto a terra, vicino alla porta del negozio): le immagini lo riprendono chiaramente; successivamente, alle 2.50, è stato ripreso mentre armeggiava di fronte alla porta d’ingresso del negozio. Secondo la ricostruzione, Ajazi, non essendo riuscito ad entrare nel negozio, alle 3.50 ha tirato un masso sulla vetrina fino a sfondarla: avrebbe creato un’apertura utile per poter introdurre le mani e raggiungere il dispositivo per aprire la porta del negozio. Il 35enne è stato poi fermato dalle urla di un vicino, che nel mentre si era reso conto del tentativo di furto che stava avvenendo, quindi è scappato via. Dopo la segnalazione sono giunti sul posto la pattuglia della polizia e quella del radiomobile, ed è stata proprio la pattuglia dei carabinieri a intercettare Ajazi, che si era nascosto tra le macchine, a circa 100 metri dal negozio in cui aveva tentato il colpo. Determinante la collaborazione e la sinergia tra la polizia e l’Arma, così come molto importanti sono state le immagini acquisite delle telecamere, che avrebbero ripreso in maniera inequivocabile gli accadimenti e il responsabile. Ajazi starà ai domiciliari, in attesa del processo per direttissima del 14 settembre.