Virus cinese, corsa alle mascherine. Il produttore: dobbiamo assumere

La Gammadis di Civitanova: "Prima ne vendevamo 50mila all’anno, oggi sono 200mila a settimana"

Virus cinese, follia mascherine (foto Ansa)

Virus cinese, follia mascherine (foto Ansa)

Civitanova, 2 febbraio 2020 - «Prima vendevamo 50mila mascherine l’anno, oggi si viaggia sulle 200mila a settimana. Ce le chiedono da tutta Italia, persino il Vaticano ne ha ordinate 300mila. Con questi numeri, arriveremo a triplicare i nostri dipendenti». Sono gli effetti collaterali della psicosi coronavirus: se l’incubo del contagio sta mettendo in ginocchio larghi settori dell’economia mondiale, per qualcuno l’emergenza si sta rivelando un’occasione d’oro. È iI caso della Gammadis srl, una piccola società di Civitanova, in provincia di Macerata, gestita da tre fratelli.

«Ogni giorno è una pioggia di telefonate, siamo arrivati a contarne 150 – riferisce Michelangelo Angelini, socio della Gammadis insieme con i fratelli Alberto e Francesco –. Ci cercano da Milano, Napoli, Bologna, Brescia, Roma, da tutta Italia. In magazzino disponiamo ancora di circa 200mila pezzi e al momento siamo tra i pochi in Italia ad averne, ma sono tutti prenotati. Il nostro impegno è quello di rimediare quanto prima e preparare altri stock per soddisfare il più possibile tutte le esigenze, ma è dura se dovesse continuare così. In azienda arrivano ordinativi monstre, richieste mai viste in precedenza. E non solo di mascherine: è esplosa anche la domanda di disinfettanti, gel igienizzanti, acqua ossigenata e detergenti». 

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Le richieste viaggiano su ritmi insostenibili, tanto che la società si è trovata a corto di materie prime e l’amministratore, Michelangelo Angelini, è stato costretto nei giorni scorsi a volare a Londra per approvvigionarsi e far ripartire la produzione al ritmo che l’emergenza richiede. I fratelli Angelini lavorano quasi esclusivamente con l’Italia, non sono previsti carichi da spedire in Cina. «Vendiamo le nostre mascherine in tutta la Penisola, principalmente alle farmacie e alle parafarmacie, ma anche altri canali di distribuzione si sono rivolti a noi. Alcuni stock sono destinati anche agli aeroporti». Nei giorni scorsi, poi, la richiesta di un grosso carico di mascherine è arrivata da Oltretevere: «Dallo Stato del Vaticano – spiegano gli Angelini – ci hanno chiesto 300mila pezzi, che cercheremo di recapitare il prima possibile».

Tanto per farsi un’idea, in tempi normali gli ordinativi non avevano mai superato quota 30mila pezzi. L’emergenza sta costringendo la Gammadis a sforzi che vanno oltre le possibilità di una società che, prima della psicosi Coronavirus, faceva affidamento su appena quattro o cinque dipendenti. «Oggi ne servono il triplo – spiegano i soci –. Arriveremo a breve a una dozzina di persone, con contratti a chiamata».