"Vogliamo incontrare il sindaco con gli avvocati"

Concessioni: i balneari invocano un tu per tu con Ciarapica dopo che il Comune si è costituito in giudizio contro di loro

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di Lorena Cellini

I balneari vogliono un confronto con il sindaco per chiarire le ragioni della costituzione in giudizio da parte della giunta contro la categoria nel ricorso al Tar presentato per dichiarare l’efficacia delle concessioni demaniali in essere fino alla loro naturale scadenza, il 31 dicembre del 2033. Un faccia a faccia che dovrà avvenire alla presenza dei rispettivi avvocati e di una rappresentanza degli stessi operatori. Sono queste le condizioni dettate e sulla base delle quali a giorni ci sarà l’incontro a Palazzo Sforza. Sono 28 a Civitanova, e una sessantina lungo tutto il litorale maceratese, gli stabilimenti che hanno firmato il ricorso al Tar affidandosi all’avvocato Vincenzo Cannizzaro, professore di Diritto Comunitario Internazionale all’Università La Sapienza di Roma. Rispetto a questo passo dei balneari, la giunta di Civitanova si è costituita in giudizio contestando il ricorso che il legale del Comune, Andrea Calzolaio, nel carteggio intercorso con l’ente pubblico nelle more dell’affidamento dell’incarico, ha definito "da respingere perché irricevibile, inammissibile e improcedibile e comunque infondato, con il favore delle spese".

Il sindaco Fabrizio Ciarapica, su questa linea, ha spiegato che si è trattato di "un atto dovuto perché i balneari hanno chiesto il risarcimento di eventuali danni subiti al Comune e questo ci obbliga alla difesa contro una azione risarcitoria che colpirebbe la comunità". Una ricostruzione che i balneari contestano specificando che la richiesta di rifusione dei danni è mirata ad altri enti, sentendosi peraltro traditi perché fin qui avevano sentito solo dichiarazioni di solidarietà nella lotta alla Bolkestein. L’obiettivo del ricorso è infatti indirizzato a colpire la recente sentenza del Consiglio di Stato che, nel nome della direttiva europea sulla libera concorrenza, ha stabilito la messa all’asta delle licenze demaniali a partire dal primo gennaio del 2024. La delibera di costituzione in giudizio della giunta è stata denunciata dal Pd che con la consigliera comunale Lidia Iezzi ha giudicato la scelta di Ciarapica "un atto politico voluto e un tradimento delle promesse fatte ai balneari". Adesso i balneari chiedono a gran voce un confronto con il sindaco Ciarapica, innanzitutto per chiedere spiegazioni sulla posizioni assunte da lui e dall’amministrazione.