Civitanova, Di Lupidio, gaffe su WhatsApp. "Bruni va fermata". È bufera

Nel mirino la direttrice della pinacoteca che dice: "Ho sempre collaborato con tutti, il mio lavoro è limpido". Il caso rischia di finire in denunce

NELLA BUFERA Alfredo Di Lupidio, ex direttore dei Teatri di Civitanova

NELLA BUFERA Alfredo Di Lupidio, ex direttore dei Teatri di Civitanova

Civitanova Marche, 30 giugno 2017 - Potrebbe finire in tribunale il caso del WhatsApp finito sul cellulare sbagliato e con cui si danno direttive per «fermare» la direttrice della pinacoteca comunale, Enrica Bruni. È stato l’ex direttore dei Teatri, Alfredo Di Lupidio, a spedirlo per errore alla segretaria cittadina del Pd, Mirella Franco, che l’ha reso pubblico. Accusata nel messaggio di «aver tirato la volata a Corvatta», Bruni finisce nel mirino di una sorta di cerchio magico vicino alla nuova giunta, ma è pronta a tutelarsi. Anche Di Lupidio minaccia querele, verso il Pd, per avere rivelato il contenuto di un messaggio privato. Che però riguarda le funzioni della responsabile di una istituzione pubblica. E la polemica in politica non si placa.

«Ho sempre collaborato con responsabilità, passione e voglia di fare bene con tutti i sindaci e gli assessori. Il mio lavoro, oltre a essere professionale, è limpido e trasparente. La pinacoteca non ha capitoli di bilancio e tutto quello che è stato fatto, improntato alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico della città, è stato approvato e ci sono gli atti a dimostrarlo». Reagisce Enrica Bruni, all’indomani della bufera sul WhatsApp galeotto, una storia che coinvolge almeno quattro persone. Ci sono Di Lupidio, che lo riceve da qualcuno interno all’Azienda Teatri, e che lo gira a un politico affinché avverta il sindaco Ciarapica di bloccare la Bruni. In mezzo a questo traffico il messaggio viene inviato per errore a Mirella Franco del Pd che denuncia la ‘congiura’.

Sembra la vicenda dei ‘quattro amici al bar’, la chat che ha inguaiato la Raggi a Roma. Dal testo si capisce infatti che il messaggio parte da una persona interna ai Teatri, che a Di Lupidio scrive «metti in guardia Fabrizio (Ciarapica, ndr) dalla Bruni, sta già qua a parlare con Borraccetti della mostra. Lo sai che Silenzi le ha trovato 25mila euro? Bisogna stoppare tutte le iniziative e lanciare un messaggio forte di verifica degli atti presi su cultura, turismo e teatri altrimenti per quando arriverete non ci sarà più un euro. Bisogna agire subito, prima che tutto sia bloccato. La Bruni va fermata, ha tirato la volata a Corvatta in modo spudorato». Interviene anche l’ex sindaco: «La direttrice Bruni in questi anni è stata libera di operare secondo le sue convinzioni. Da oggi, per lei e molti altri civitanovesi potrebbe non essere più così».