"Boia chi molla", Troiani ci ricasca. È bufera sul post del vicesindaco

Rossi attacca: deve vergognarsi. Lui si difende: è solo una battuta

Il vicesindaco di Civitanova, Fausto Troiani (Foto De Marco)

Il vicesindaco di Civitanova, Fausto Troiani (Foto De Marco)

Civitanova, 19 gennaio 2018 - Il vicesindaco ci ricasca. Il suo punto debole (ma non è il solo politico ad averlo) è Facebook e dopo i trascorsi scivoloni passati alle cronache – vedi gli insulti a Franca Rame e a Don Gallo alla notizia del loro decesso – stavolta commenta con un «boia chi molla» un post di una residente del centro, che in merito alle misure anti spaccio chieste dai cittadini e all’assemblea pubblica tenuta in Comune per cercare le soluzioni a questa emergenza, chiude il suo intervento ringraziando le forze dell’ordine e Fausto Troiani con un «non molliamo». La risposta del vicesindaco è appunto il motto in voga durante il fascismo e soprattutto tra i neofascisti negli anni settanta, ma in fondo buono per tutte le stagioni. «È solo un commento ironico a quello che ha scritto una mia amica con cui abbiamo questo tipo di rapporto, scherzoso, perché lei è di sinistra e io sono di destra, e quella è stata e resta una battuta. Finiamola con questa storia dei fascisti», sbotta Troiani. Che comunque il richiamo che su di lui esercita il fascio non lo ha mai negato e quando ha potuto, lo ha ostentato.

Da una pagina all’altra di Facebook, al suo grido destrorso ha fatto subito eco la replica di Pier Paolo Rossi, consigliere comunale di opposizione. «La prossima – osserva – sarà ‘credere, obbedire, combattere’? Ma questo personaggio non ha ancora capito che ricopre un ruolo istituzionale? È mai possibile che in una repubblica democratica basata su una Costituzione antifascista si lascino impuniti certi personaggi? E manco se ne vergogna!» Il grido neofascista arriva ad accendere l’ennesima battaglia cittadina sui temi del fascismo e dell’antifascimo, appena sopita dopo le proteste scatenate in città dalla presentazione del libro su donna Rachele, scritto dalla nipote Edda Negri Mussolini, e presentato all’interno della biblioteca comunale, dal Comune concessa a un organizzazione culturale vicina a Forza Nuova. La polemica arriva a pochi giorni dalla celebrazione della ‘Giornata della memoria’, ricorrenza che il 27 gennaio viene celebrata in tutto il mondo per ricordare le vittime dell’Olocausto.