Saluto romano, polemica a Civitanova. "Un orrore i simboli fascisti"

È bufera dopo il post dei Centioni, sindaco nel mirino di Corvatta e Anpi. Troiani e Giulietti si schierano con Ciarapica: parole non veriterie

Tommaso Corvatta

Tommaso Corvatta

Civitanova Marche (Macerata), 6 agosto 2020 - C’eravamo tanto amati, resa dei conti in Vince Civitanova con Claudia Giulietti e Fausto Troiani, presidente e vice della civica di destra, che smentiscono i fratelli Centioni dicendo che non hanno contribuito a fondare la lista. Ma glissano sull’aspetto che ha innescato la reazione dell’Anpi: la rivelazione di Francesco e Daniele Centioni sul fatto che nella sede della lista "il saluto romano era un obbligo piacevole per chi vi entrava". Sindaco compreso, dai due accusato anche di trasformismo.

"La storia di Vince Civitanova non deve essere falsata e infangata da affermazioni non veritiere", reagiscono Giulietti e Troiani, anche segretaria personale di Ciarapica e vicesindaco. "I fondatori di Vince Civitanova – precisano - sono Troiani, Ciarapica e Giulietti. Nessun altro, tanto meno Daniele e Francesco Centioni che solo alcuni anni dopo si sono avvicinati. E sono stati loro ad averci contattato, non noi né tanto meno perché eravamo rimasti senza fondi e senza amici. Quando i Centioni hanno cominciato a frequentare le riunioni, il progetto della candidatura di Ciarapica era già nato, la nostra idea politica per la città delineata, avevamo già trovato consensi e convergenze politiche. Naturalmente hanno portato il loro contributo di idee come i tanti confluiti nel gruppo".

Riguardo al sostegno economico "i Centioni non hanno finanziato la campagna elettorale di Ciarapica e Vince. Oggi le loro critiche ci stupiscono perché fino a poco tempo fa frequentavano il Comune anche manifestando apprezzamento per l’attività amministrativa. Forse per loro la massima espressione politica è il saluto romano, per noi è ben altro e lo dimostreremo. I civitanovesi hanno imparato a conoscere chi merita la loro fiducia nonostante i chiacchiericci". Ma sul saluto romano scoppia la polemica. L’Anpi provinciale e la sezione di Civitanova si soffermano "sulla rivendicazione di comportamenti che si richiamano al fascismo, usati quale elemento identitario e caratterizzante dell’amministrazione civitanovese. Certi soggetti politici dovrebbero essere tenuti lontani dalle istituzioni democratiche e antifasciste".

Intervengono anche Articolo 1-lista ‘Marche Coraggiose’. "Fa orrore – dicono Tommaso Corvatta e Marsilio Marsili – assistere all’esaltazione dei simboli come il saluto romano appartenenti della dittatura fascista. Questi signori sono parte integrante della destra che sostiene il candidato Acquaroli, che ha a sua volta dimostrato simpatie fasciste, e ora riconoscono il loro fallimento nell’essersi affidati a Ciarapica, disastroso sindaco ma abile voltafaccia per assicurarsi una poltrona regionale. Questo è uno spaccato della destra che rivendica il governo della regione".