Civitanovese: Cerolini vuole stringere, Patitucci chiede altro tempo al giudice

L'istanza di fallimento davanti al giudice

Luciano Patitucci, patron della Civitanovese (Foto Vives)

Luciano Patitucci, patron della Civitanovese (Foto Vives)

Civitanova Marche (Macerata), 23 giugno 2015 - Oggi, dinanzi al giudice del tribunale di Macerata, si discuterà dell’istanza di fallimento proposta da vari creditori ai danni della Civitanovese, per un’insolvenza che si aggira intorno ai 50mila euro. Il presidente della società Luciano Patitucci si è costituito in giudizio e pare sia intenzionato a chiedere al giudice una proroga per elaborare e presentare un piano di ristrutturazione aziendale. Il timore dell’ambiente rossoblù è che l’accoglimento della richiesta possa comportare lo scivolamento dei tempi del giudizio fino al 10 luglio, data di scadenza dei termini per l’iscrizione della squadra al campionato 2015/16.

Che Patitucci e la B&L vogliano evitare il fallimento, peraltro, lo hanno sempre detto e scritto, e non può essere diversamente. Il fallimento sarebbe infatti un danno gravissimo per l’azienda e la loro immagine. Quello che semmai resta difficile da capire è il motivo per cui si sia aspettato tanto per elaborare un piano di risanamento. Per l’avvocato Diego Perrone, che cura gli interessi di Giuseppe Cerolini, unico imprenditore locale interessato a rilevare la società, «la costituzione in giudizio è la prosecuzione del disegno criminoso messo in atto da Patitucci già dallo scorso luglio, senza apportare alla vicenda Civitanovese alcuna nota sostanziale. Chiede tempo al solo fine di depositare un piano di ristrutturazione che, peraltro, preannuncia ormai da quattro mesi a parole, senza che agli intenti seguano i fatti. Essendo arrivato il momento dei fatti, posso solo osservare che il passaggio del fascicolo al collegio costituisce oggi l’unica alternativa idonea a garantire all’esposizione debitoria possibilità di soddisfacimento. Ciò perché l’acquisizione del titolo in tempo utile per l’iscrizione al campionato, comporterebbe per la nuova società la necessità di onorare gli accordi economici della stagione 2014/2015 preliminarmente al deposito della domanda di iscrizione».

«In soldoni – prosegue Perrone – chiedere l’attribuzione del titolo sportivo al curatore significherebbe far confluire al fallimento utilità idonee a soddisfare le pretese creditorie di parti proponenti, e, contestualmente, sarebbe principio di azione da perfezionare con il soddisfacimento dei debiti sportivi che oggi rappresentano oltre il 50% della situazione debitoria riferibile alla Civitanovese. Quanto al contegno processuale di Patitucci, esso segue il contegno riferibile alla sua personalità e alla sua indole: chiacchiere e promesse di fatti che non avverranno mai».

L’avvocato Perrone fa appello quindi al giudice «per la soluzione di questa vicenda che vede un’intera città in ostaggio di malaffaristi inidonei a garantire la prosecuzione della storia calcistica della Civitanovese». In conclusione, conferma la disponibilità di Cerolini a subentrare e a gestire la società con «figure dirigenziali e tecniche già individuate», e a tal fine, «si attende la sola acquisizione del titolo sportivo per il perfezionamento dell’iscrizione al campionato di serie D». Intanto la Commissione Accordi Economici della Lega Dilettanti ha condannato la Civitanovese a versare 2.100 euro al calciatore Massimiliano Trillini. Se la cifra non verrà pagata, la società potrebbe incappare in deferimento e penalizzazioni.