Feba, si riparte in salita C’è la sfida contro Firenze

Le toscane sono seconde in classifica ex-aequo con la Cestistica Spezzina. Domani le momò dovranno essere più incisive nella fase offensiva

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Il girone di ritorno comincia in salita per la Feba. Poche le speranze di farla franca col Firenze, domani (palla a due alle 18) a Civitanova Alta. Seconde in classifica ex-aequo con la Cestistica Spezzina, le toscane non appaiono alla portata di Trobbiani e compagne. Nessuno si aspettava da questa squadra un cammino così esaltante dopo l’ultima, sofferta stagione. Il club ha saputo pescare bene da Umbertide e Alpo (i 5 innesti sono arrivati esclusivamente da questi due club) rafforzando il preesistente nocciolo duro imperniato su Marta e Silvia Rossini. E poi è da registrare la notevole crescita del 20enne pivot Poggio, che non era così competitiva l’anno scorso. Marta Rossini è seconda nel girone, sempre alle spalle della pattese Verona, nelle due voci statistiche più intriganti: quella delle marcatrici e quella della valutazione complessiva. Anche senza la Reani, che per un infortunio non gioca da due mesi, Firenze è rimasta sulla cresta dell’onda. Domenica ha superato in rimonta il Vigarano, dimostrando di avere anche un bel carattere. In trasferta soffre talvolta, ma ha vinto comunque spesso lontano da casa. Pochi i precedenti in A2: 2-1 per le toscane. All’andata Firenze s’impose nettamente (22 punti di Marta Rossini) grazie a un devastante 31-6 nel 1° quarto. La Feba deve cercare stavolta di partire forte ed evitare, se possibile, la consueta "dormita" nel 3° quarto, quando tende a sbracare un po’. E’ importante, anche per il morale, restare in partita il più a lungo possibile perché c’è modo e modo di perdere. Per riuscirci servirà una produzione offensiva più copiosa di quella abituale. In questo senso non si potrà prescindere da un risveglio della Paoletti, che s’è espressa fino ad ora molto al di sotto delle sue possibilità e del rendimento della passata stagione. In settimana la Trobbiani s’è potuta allenare poco e male per un surplus d’impegno in ambito lavorativo. E un paio di ragazzine non sono state bene. Né aiuta il mercato, visto che all’orizzonte non s’intravede alcun acquisto. Non resta che tirarsi su le maniche e continuare a lottare e a stringere i denti in attesa di tempi migliori.

Mario Pacetti