Civitanova Marche, 26 maggio 2010 - E’ in coma, ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale, Emanuele Casiglieri, ventisette anni, civitanovese. E’ in condizioni gravissime il giovane, stramazzato a terra mentre giocava a calcetto.

 

E’ successo lunedì sera, intorno alle 22, nell’impianto sportivo di Montecosaro Scalo, durante un torneo organizzato dall’Oratorio Don Bosco e gestito dal parroco della chiesa di San Lorenzo, don Giordano. Era finito il primo tempo ed Emanuele aveva appena segnato un gol ed esultato con i compagni di squadra della Csi San Paolo Evolution.

 

Dopo l’intervallo era rimasto in panchina, e mentre parlava con gli altri ragazzi a ridosso delle panchine, e tutto sembrava a posto, è improvvisamente stramazzato a terra. E’ caduto all’indietro, in preda alle convulsioni, ha perso subito conoscenza e chi gli era intorno ha cercato di aiutarlo come poteva e poi ha chiamato i soccorsi che sono stati rapidissimi.

 

Nel giro di pochi minuti sul posto si sono portati la Croce Verde di Morrovalle e Montecosaro e l’automedica del 118, partita dall’ospedale di Civitanova con a bordo il personale che gli ha praticato il massaggio cardiaco e la defribillazione. Poi, la corsa in ospedale e il ricovero nel reparto di terapia intensiva coronarica. Ieri pomeriggio i medici erano riusciti a stabilizzare la situazione cardiologica, ma c’è molta preoccupazione per il quadro clinico neurologico.

 

Emanuele Casiglieri vive a San Marone, in via Cavallotti, insieme ai genitori Giuseppe e Adriana Carassai. Un giovane appassionato di musica che si diletta anche a fare il dj nei locali. Dopo il diploma di ragioniere ottenuto all’Itc Corridoni si è laureato e, da poco, aveva cominciato a lavorare come impiegato in una banca fuori città.

 

E’ nato in Brasile e ha compiuto 27 anni lo scorso 20 maggio. Figlio unico, fidanzato, appassionato di calcetto, spesso giocava con gli amici. Tecnicamente molto bravo — sangue carioca non mente — fino all’altra sera mai un problema. Poi il malore.

 

Distrutti dal dolore i genitori, entrambi pensionati, che lo assistono in ospedale senza lasciarlo un istante mentre a fare il tifo per lui ci sono anche tutti i suoi amici che sulla sua pagina di Facebook hanno lasciato decine di messaggi per incitarlo a lottare, a tenere duro, mentre versa in coma nel reparto rianimazione.