Montecosaro, 4 settembre 2010 - "La scelta del Comune di Montecosaro di vendere le proprie quote in Acom spa è un atto unilaterale che rischia di favorire iniziative speculative". Daniele Salvi, ex assessore provinciale del Pd, critica il bando con il quale il Comune di Montecosaro, entro il 20 settembre, intenta la vendita di circa il 10% delle quote della società. "In questo modo si determinerebbe una maggioranza da parte dei privati, in contrasto con quanto previsto dallo statuto, con una modifica sostanziale di Acom in senso privatistico".

 

Secondo lo statuto, infatti, a detenere la maggioranza pubblica di Acom sono la Provincia di Macerata, i Comuni di Montecosaro e Tolentino, l’Università di Camerino. La scelta di Montecosaro, secondo Salvi, non può che trovare contraria la Provincia, che ha dato vita all’Acom e ha fortemente voluto il controllo pubblico della società, anche perché "la Regione Marche, istituzione competente per la sanità, ha manifestato il proprio interesse a subentrare nella maggioranza pubblica della società, dato che la Provincia di Macerata è obbligata a vendere la propria partecipazione sulla base di quanto disposto dalla Finanziaria 2008".

 

Tra l’altro la vendita non tiene conto del fatto che la Regione ha commissionato una valutazione tecnico-finanziaria della società proprio con l’obiettivo di soppesarne il possibile acquisto, e rischia di determinare effetti antitetici a quelli concertati con tutti i soggetti di parte pubblica. "Spero - conclude Salvi - che anche il socio privato di Acom tenga un atteggiamento lineare e non si presti a colpi di mano, secondo gli accordi a suo tempo sottoscritti".