Ancona, 20 dicembre 2010 - In chiusura della prima giornata di lavori sul bilancio di previsione 2011 della regione, l'assessore al bilancio Pietro Marcolini commenta: "Abbiamo davanti tre anni drammatici. Un esame - ha fatto presente - che avviene in un momento ancora di forte incertezza e difficoltà dell'economia italiana e marchigiana".

 

Nelle Marche "la ripresa dell'attività economica, avviatasi nella primavera 2009, è proseguita nei primi nove mesi del 2010, con una intensità, tuttavia insufficiente a recuperare i livelli produttivi precedenti l'avvio della recessione" e con "un andamento incerto della produzione industriale e delle esportazioni". Si assiste ad un aumento del trend delle assunzioni, che però per il 50% riguarda contratti a tempo determinato. I lavoratori in mobilità sono in numero inferiore, ma la crescita della cassa integrazione in deroga "è fortissima".

 

"In questo scenario - ha ricordato l’assessore - si inserisce la manovra finanziaria del Governo con i tagli dei trasferimenti statali, "ben congegnata, perché esplica i suoi effetti a sette mesi di distanza, dando il tempo necessario per raggiungere l'accordo sul federalismo". È di  4 miliardi il taglio previsto per le regioni nel 2011, sarà poi di 4,5 per 2012 e successivi. Per la nostra regione: "la riduzione ammonterebbe a 125 milioni di euro per il 2011 ed a 141 milioni di euro per il 2012, sulla base dell'accordo tra le Regioni".

 

Inoltre spiega l'assessore: "si aggiunge un taglio unilaterale del 10% dei fondi per le aree sottoutilizzate". Aggiunge che: "non è vero, come sotiene qualcuno, che la manovra è al netto della sanità, nei prossimi tre anni mancheranno 100 milioni per il settore. L'unico aspetto positivo è l'accordo con il Governo per mettere al riparo il turn over".

 

Il taglio dei trasferimenti statali comporterà: "una riduzione cospicua del ruolo della Regione come noi la conosciamo, il ritorno ai livelli alla stagione precedente alle grandi riforme di cittadinanza universale. Si prefigura una giungla darwiniana in cui chi ha forza resiste e il mercato cauterizza ogni ferita". Rivolgendosi all'opposizione che aveva sostenuto la "bontà dei tagli" ha replicato che: "Un conto è la lotta agli sprechi, un altro far fronte ai bisogni con una riduzione di 4/5 delle risorse. C'è una filosofia che vede uno spreco nella spesa pubblica di per sé", mentre "come dimostra il taglio del Fas, qui è tutto sempre più accentrato dal Governo".

 

La Regione ha comunque reagito, "con bravura, puntando sulla concertazione sociale e la collaborazione istituzionale, studiando insieme a categorie sociali ed economiche e alle istituzioni come concentrare le ridotte risorse disponibili". Anche sul fronte dei risparmi l'ente ha fatto la sua parte, ma la riduzione dei costi della politica, "è comunque poca cosa rispetto ai tagli".

 

Marcolini ha poi rilanciato le critiche all'opposizione: "voi che cosa avreste fatto? Siamo di fronte a una crisi planetaria, ma non si può far pagare ad una platea ristretta di soggetti il prezzo della ristrutturazione della spesa pubblica". Mentre il Governo nazionale - a giudizio dell’assessore - si è limitato ai tagli, "non ha varato misure di accompagnamento allo sviluppo a differenza di Francia e Germania", né ha lavorato seriamente per una riforma dello "strumentario fiscale". Comunque "di fronte ad una manovra cieca abbiamo messo sul piatto la nostra capacità di risposta e reazione".

 

Bisogna trovare "una linea di resistenza, altrimenti si rischia il depotenziamento della stessa Assemblea legislativa, "lo stesso sta accadendo in Parlamento. Altro che federalismo". Infine un omaggio all'ex ministro Tommaso Padoa Schioppa, morto pochi giorni fa, "profondo conoscitore della spesa pubblica".