Il ballottaggio nei Comuni, partita doppia

Bologna, 9 giugno 2019 - I ballottaggi di oggi chiudono la tornata elettorale iniziata il 26 maggio. Il dato politico è chiaro da quel giorno: il successo della Lega, lo scossone dei 5 Stelle, la tenuta del Pd nell’elezione dei sindaci. Se nelle Marche la sfida piu interessante, ad Ascoli, è interna al centrodestra, tra i fortini Pd è l’Emilia Romagna che può offrire conseguenze politiche. Da Reggio a Ferrara, da Cesena a Forlì, per restare ai capoluoghi. Esiti determinanti anche per gli equilibri all’interno della maggioranza, nel momento in cui l’agenda segna lo scontro tra governo e Commissione europea sul debito pubblico e si prepara l’autunno della sessione di bilancio.

Il governo deve difendere Quota 100 e Reddito di cittadinanza mentre sul tavolo ha la flat tax. Circolano idee stravaganti come i minibot, che sono come pagare un creditore con una cambiale che potrebbe essere scoperta, (copyright: Paolo Zabeo, Cgia di Mestre). Da evitare la prospettiva della manovra correttiva e l’aumento automatico dell’Iva.

Il problema non è Bruxelles, ma i mercati. Il termometro è lo spread, con un’avvertenza stavolta: secondo l’Abi la quota di titoli di Stato italiani nei portafogli delle famiglie è calata dal 19,8% del 2007 al 6,1 del settembre 2018. Quella degli investitori esteri dal 46% del 2007 al 32% di oggi. Aumentate, invece, le quote in mano al sistema bancario (dall’11,5% del 2007 al 18%) e ad altre istituzioni economiche italiane. Se, per qualunque ragione, di mercato o di politica regolatoria, dovessero cedere parte di questi titoli, è facile immaginare le conseguenze.

L’altra trattativa riguarda le poltrone al vertice della Ue: presidenza del Parlamento, Bce, Commissione, Consiglio Europeo e Alto rappresentante della politica estera. Prestigiosa, ma irrilevante non esistendo una politica estera comune a fronte della politica estera dei singoli Stati. Oggi tre di queste poltrone sono di italiani: Antonio Tajani, Mario Draghi e Federica Mogherini. Improbabile, se non impossibile, rimangano tricolori. A dare le carte saranno la Germania di Angela Merkel e la Francia di Emmanuel Macron, visto che il voto europeo consegna un Parlamento diretto verso una maggioranza tra Popolari (a influenza Merkel) e Liberali (a influenza Macron).

Il risiko durerà fino a settembre e vi rientra anche la ripartizione delle Commissioni tra i Paesi, Italia compresa: fondamentale per noi avere un Commissario economico. Durissima correre per le Politiche agricole, tanto più agli Affari economici e monetari, la Commissione che scrive le lettere a Roma. Pragmatismo consiglia Commercio, Concorrenza o Industria. La forza dell’Italia dipende anche da quella del governo, della maggioranza, e dalla stabilità dopo i ballottaggi. Aspettando di veder posare la polvere – come auspica il premier Conte – è ancora lontana la calma di mare.