Benzina e gasolio, il trucco del prezzo

La Lettera Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 12 ottobre 2019 - Siamo alle solite: un mese fa, dopo l’incendio dei pozzi in Arabia, le quotazioni del petrolio si alzarono per qualche giorno, subito seguite dall’aumento dei prezzi dei carburanti alla pompa. Ora le quotazioni del petrolio sono ‘crollate’ del 10% ma i prezzi dei carburanti alla pompa sono uguali. Magia. Vedrete che se la Turchia scatena una guerricciola ai suoi confini subito avremo un ulteriore aumento ingiustificato dei prezzi dei carburanti. Fausto Roberta

Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Sembra un mistero cinese: quando il prezzo del petrolio sale per le turbolenze del Medioriente o per altre ragioni si impenna anche il prezzo del carburante; quando il costo del petrolio scende non cambia quasi nulla. Ci rimette sempre l’automobilista. Perchè? Semplice: la «materia prima» (il prezzo del barile di petrolio) incide poco sul costo finale del carburante che è invece appesantito da Iva e accise che restano fisse. Anche quelle nate come provvisorie. Tutti i governi promettono di abolire le accise per abbassare il prezzo alla pompa. Mai successo. Azzerando le accise in Italia la benzina costerebbe 0,3 centesimi in meno rispetto alla media europea, il gasolio 2 centesimi in meno (paghiamo 15 centesimi in più per il gasolio e 11 per la benzina). Il consumatore si può difendere sapendo che il prezzo del carburante varia in base ai luoghi. Quindi meglio programmare il rifornimento, scegliere i distributori no-logo (stessi prodotti certificati dei grandi marchi), utilizzare i self service (prezzi bassi) e se possibile rivolgersi agli impianti dei centri commerciali che rinunciano ad una parte di guadagno per attirare clienti. beppe.boni@ilcarlino.net