Il denaro contante non è il diavolo

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 4 ottobre 2019 - Si vuole combattere l’evasione fiscale incrementando l’uso di carte di credito e bancomat. Il contante è indicato come il mezzo degli evasori. Condivido la lotta all’evasione, ma non mi piace l’idea di essere ancora più controllato. Tra smartphone, social, i collegamenti internet, gli acquisti on-line, le telecamere, non c’è azione che non venga conosciuta. L’unica cosa che possiamo ancora fare, senza essere “ schedati” è pagare in contanti.  Mauro Chiostri 

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Nella lotta all’evasione fiscale ci può stare anche l’incentivo all’uso di carte di credito e bancomat. Non bisogna però nemmeno demonizzare il denaro contante che rimane un mezzo molto utilizzato dai comuni cittadini, i quali non sono certo grandi evasori. Secondo alcune stime attraverso i pagamenti in contante si calcola che manchino al fisco diversi miliardi l’anno. E allora se l’iniziativa è in parte lodevole bisogna trovare una equilibrata via di mezzo che individui benefici e convenienza nell’uso delle carte. I Pos, acronimo per “Point Of Sale” (Punti vendita), sono gli strumenti che consentono al cliente di inserire la carta o il bancomat con cui effettuare i pagamenti. Se la carta prevede i pagamenti fino ai 25 euro è possibile il saldo senza digitare il codice. E’ una comodità per coloro che non vogliono banconote al seguito e per il commerciante, che riduce i rischi di furti, perdite e costi di liquidità. Ma il Pos è oneroso sia nell’installazione che nella gestione. E allora anche qui bisogna intervenire. Riflessione: sul contante serve una libera scelta con l’alternativa di pagamenti (convenienti) per via elettronica. beppe.boni@ilcarlino.net