L’impossibile elogio del mezzo del futuro

Incubo degli automobilisti

Vorrei, ma non posso. Vorrei fare l’elogio del monopattino, un mezzo agile, veloce, adatto per tutte (  quasi) le età, capace di battere biciclette e scooter nello slalom speciale del traffico cittadino, perfetto per arrivare ovunque nella giungla urbana. Eppure l’elogio non è possibile, perchè questo surf da città è diventato l’incubo degli automobilisti e perchè gli aspetti che ne fanno un mezzo innovativo sono superati o almeno bilanciati dall’allarme che provocano. I monopattini elettrici sfrecciano ovunque, schizzano su vie e marciapiedi sbucando come scoiattoli all’improvviso perchè poco visibili. E di sera sono mine vaganti.

Le luci di posizione, quasi sempre insufficienti, contano poco o nulla soprattutto nelle strade padane dove è tornata la nebbia. Il guizzo notturno è sempre pericolosamente in agguato. Le nuove regole non hanno risolto granchè. Più o meno è tutto come prima, è cambiato poco per garantire una maggior sicurezza sulla strada sia per i piloti del monopattino sia per gli altri automezzi. Cambiamenti, dunque, tutt’altro che rivoluzionari, serviva un intervento chirurgico e invece è arrivata un’aspirina.

No all’obbligo del casco e diminuzione da 25 a 20 chilometri orari e 6 nelle aree pedonali, niente frecce se non per i veicoli di nuova generazione e assicurazione obbligatori solo per il noleggio. Poi i controlli. Sono pochi e generalmente non in agenda da parte di chi deve occuparsene. Risultato finale: il monopattino va e l’incubo resta.