Nazionale, maglia verde sogni azzurri

La lettera. Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Bologna, 10 ottobre 2019 - Sta suscitando esagerate polemiche la nuova maglia che la Nazionale di calcio indosserà sabato all’Olimpico contro la Grecia. Tutto verte sul colore scelto: verde anziché azzurro. Ora, trattandosi di un’operazione di marketing, anche la polemica scatenata dai ‘tradizionalisti’ contrari al cambiamento è funzionale all’operazione. I vari articoli sui media sono spot pubblicitari gratuiti che gonfieranno le vendite. Mauro Chiostri, Bologna

Risponde il condirettore de 'il Resto del Carlino', Beppe Boni

Stavolta la Lega non ha colpe. La maglia verde della nazionale azzurra non ha nulla a che fare con il precedente governo. Quindi chi protesta non se la prenda con Matteo Salvini. Sarà che ormai il calcio e in generale tutti gli sport di vertice devono rispondere a logiche di marketing e quindi contro la Grecia dovremo subire la nazionale che proviene dal mito (azzurro) di Peppino Meazza nel colore (rispettabilissimo) della natura e dell’ambiente: il verde. Che sia anche una scelta politicamente corretta per andare incontro alla crociata ambientale di Greta e i suoi fratelli? Possibile, ma è solo un indizio. La Federcalcio sostiene che la scelta si ispira, fra le altre cose, al Rinascimento. Sarà tutto vero, tiferemo come sempre e più di prima per la Nazionale. Ma è meglio sognare in azzurro, che è il colore del cielo del mare. Anche perchè gli italiani sono un popolo di Santi e di navigatori. E di calciatori. beppe.boni@ilcarlino.net