Bologna, 30 marzo 2021 - A volte contano più la diplomazia, che è l'arte della mediazione, e la malizia che i decreti, le ordinanze e i Dpcm. Dunque partiamo da una assurdità venuta a galla in questi giorni pre pasquali con la tensione alta e (per molti) le tasche vuote. Con L'Italia in zona rossa dove non puoi uscire dal Comune e per andare a trovare la mamma serve quasi il passaporto, c'è il via libera per le vacanze all'estero. Valigia pronta, taxi prenotato per l'aeroporto e tanti saluti a chi resta agli arresti domiciliari.
Infatti c'è già la corsa (senza affollamenti, ma c'è) a prenotare un posto per le Baleari o altre mete in area europea. Vi sembra normale? Nemmeno un po'. E' demenziale. Ora il ministro Roberto Speranza col suo volto da ragazzino inesperto è gia corso ai ripari imponendo tamponi e quarantene. Meglio che niente. La decisione del ministro (tardiva) arriva infatti dopo giorni di polemiche che salivano come la tramontana e dopo una impennata di prenotazioni per l'estero. Eravamo già rimasti scottati l'estate scorsa quando al "liberi tutti" c'è stata una fuga di massa e un aumento esponenziale dei contagi al rientro.
La stessa protesta sta salendo in Germania con la rivolta degli albergatori tedeschi che, come i colleghi italiani, sono insorti. Al di là del timore di una importazione di contagi servivano diplomazia e buonsenso. Con la rabbia crescente di albergatori e ristoratori che devono rinunciare anche al week end pasquale come occasione di riscatto economico, l'Italia dà il via libera alle vacanze all'estero. Fuori dal Comune no, fuori dai confini nazionali sì. Come girarsi verso la propria porta in una partita di calcio e tirare il pallone in rete da due metri.
Brutta mossa, mancanza di tattica. Forse anche qui serviva un consiglio dal generale Francesco Figliuolo abituato a gestire operazioni militari con la competenza di valutare i pro e i contro di ogni azione. Bene l'operazione vaccini, ma attenzione d'ora in poi agli altri scenari sulla scacchiera. Sbagliare mossa può far salire la rabbia sociale, che invece va raffreddata perchè già abbastanza rovente.