Primavera araba, un fallimento nel caos

La lettera Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 7 gennaio 2020 - Penso a chi ha assegnato il Nobel per la pace al fautore della primavera araba. Penso all’Onu che si limita a criticare i libici per i presunti maltrattamenti ai profughi e che la Libia è il paese dove c’è una guerra dichiarata (si fa poco per fermarla). Non posso non pensare male di tutti. Elmazegh Hassan, Fiuminata (MC)

risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

La primavera araba, incentivata da Paesi occidentali come Stati Uniti e Francia, è stata una rivoluzione diffusa in una zona del mondo dove il concetto di democrazia è molto ristretto rispetto al nostro. Ed è stata sostanzialmente un fallimento. Alcuni governi sono caduti e i morti sono decine di migliaia. Interi Paesi sono andati distrutti, altri sono tecnicamente falliti. Mentre alcuni hanno ripreso il controllo della situazione, come l’Egitto. La Siria è impantanata in un conflitto molto complicato, la Libia spezzata in due è nel caos della guerra civile. E dietro il caos si muovono Russia, Qatar (alleti di Tobruk) e Turchia (alleata di Tripoli). La diplomazia italiana è dispersa.  beppe.boni@ilcarlino.net