Rifiuti, educazione alla plastica

La lettera. Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 1 ottobre 2019 - Chici governa dovrebbe sapere come vengono gestite le bottiglie di plastica in alcuni Stati europei, ad esempio la vicina Germania. Da noi si vedono buttate nei fossi, in pineta... da loro hanno un costo all’acquisto (0,50), che viene rimborsato. Come? Sulle bottiglie c’è un ‘Qrcode’ e in tutti i supermercati e discount si possono inserire in una macchina che legge il codice e stampa uno scontrino che si può scontare subito alla cassa della spesa.  Paolo Contarini

Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

L'utilizzo della plastica, che in parte ha semplificato la vita di ognuno di noi, non va demonizzato ma a questo punto va anche guidato, rivisto e reso più ecocompatibile con l’ambiente. I nodi legati alla presenza della plastica nella vita quotidiana sono due. Uno: ridurre, dove è possibile, l’utilizzo di prodotti usa e getta. Due: riciclare meglio la plastica ed evitare di disperderla nell’ambiente. E, in aggiunta, soprattutto educare, per quanto possibile la collettività ad un riciclo corretto per prevenire inquinamento ambientale. In Europa la termovalorizzazione è il modo più frequentemente utilizzato per lo smaltimento. Di tutti i residui generati, la media europea di quelli raccolti per il riciclo è di solo il 30%, con differenze molto grandi da Paese a Paese. In un recente passato una parte consistente dei rifiuti di plastica veniva spedita in Cina: ma di recente il Paese ne ha bloccato l’importazione. I cinesi dicono: arrangiatevi. E non hanno tutti i torti. E’ quindi urgente trovare soluzioni per lo smaltimento, per l’educazione alla raccolta differenziata e per la riduzione della produzione. 

beppe.boni@ilcarlino.net