Generosità fra le righe, i piccoli gesti sono un coro. Viva l’Italia

Bologna, 27 marzo marzo 2020 - Così lontani e così vicini. Tutti rinchiusi in se stessi e tutti più inclini alla partecipazione, tanto che perfino la bandiera tricolore, è diventata oggetto di orgoglio collettivo. Chi l’avrebbe mai detto. Evento raro. Sedetevi in tribuna e osservate. La tempesta del virus che viene dalla fine del mondo e partito da un pipistrello, ha cambiato forzatamente le nostre abitudini, ma ha anche portato alla luce emozioni e slanci sconosciuti nella giostra della vita quotidiana. Soffriamo, ma ci ha migliorati. Il tutti a casa ci ha allontanati, ha chiuso i rapporti fisici, la vicinanza di uno sguardo o di un sorriso.

Eppure ha unito la società e i singoli in un abbraccio corale, ha rilanciato l’orgoglio di resistere, ha innescato piccoli grandi gesti di solidarietà che equivalgono a quelli delle donazioni milionarie. Avreste mai immaginato di vedere anziani, giovani, casalinghe, studenti al balcone cantare Fratelli d’Italia? Fantascienza. La politica si scontra anche sul virus , ma le persone si vogliono più bene. Vai te a capire il mondo. Tutti scrivono sui social, cantano Ce la faremo, anche se pregano che l’economia esca dal coma. Non ci sono differenze di età, di censo, di cultura, di convinzione politica. Fondazioni, banche, imprenditori, associazioni donano milioni agli ospedali. Perfetto, grazie e per fortuna che ci siete. Ma c’è un altro Paese generoso che si legge fra le righe.

La signora Dina, 73 anni, di Pianoro (Bologna) ha fatto impazzire il web quando ha mandato ai carabinieri una torta con la bandiera italiana per ringraziarli dell’impegno quotidiano. Sono le piccole storie che fanno la seconda Unità d’Italia. Sarà un’Unità di emozioni, ma è più genuina di quella del 1861. I due carabinieri che hanno pagato di tasca propria la spesa ad un anziano di Sassuolo rimasto senza cibo hanno avuto un tifo da stadio. La pasticcera rumena che ogni mattina prepara gratis le paste alla crema per il Pronto soccorso del Policlinico di Bologna merita una medaglia al valore. Anche perchè ha il negozio chiuso e non guadagna un euro. Se il clima, a virus scomparso, rimarrà questo Viva l’Italia.