Capodanno e il galateo, i consigli di due esperte di bon ton

Colore della tovaglia, distanza tra i commensali, postura e outfit: il cenone nasconde pericolose insidie. Ecco allora le dritte di Cristiana Anselmi e Patrizia Franchini

La nobildonna Cristiana Anselmi, esperta di bon ton e Patrizia Franchini, di allestimenti

La nobildonna Cristiana Anselmi, esperta di bon ton e Patrizia Franchini, di allestimenti

Rimini, 30 dicembre 2019 - Colore della tovaglia, distanza tra i commensali, grandezza del centrotavola, postura da mantenere, outfit da indossare: il cenone di Capodanno nasconde, si sa, pericolose insidie. E, se è vero che i nostri tempi sono dominati dall’informalità, è anche vero che le regole del galateo – e, in generale, della buona educazione – conservano intatta la loro validità. Anzi, complice il successo planetario di programmi TV come “Cortesie per gli ospiti”, in cui giudici inflessibili valutano il modo di allestire la tavola e intrattenere gli ospiti da parte dei concorrenti, proliferano, anche sul web, corsi e tutorial di bon ton. Abbiamo chiesto, allora, a due esperte in materia - a loro volta docenti di “buone maniere” e organizzatrici di eventi mondani - di fornirci preziosi suggerimenti per evitare di cominciare il nuovo anno con una sonora figuraccia a tavola.

L'apparecchiatura
L'apparecchiatura

“Mise en place”: come apparecchiare la tavola

«Cominciamo dai colori», esordisce la riminese Patrizia Franchini, responsabile, per l’azienda Mo.Ca (macchinari e attrezzature per gelaterie), del settore dedicato all’arte della decorazione ed esperta di allestimento della tavola: «verde, oro e rosso richiamano la tradizione delle festività; in alternativa: blu e argento, oro e nero o il “total white” sono sempre molto eleganti. Meglio utilizzare una tovaglia in tinta unita: il bianco va bene in tutte le occasioni. Per una tavola formale, il galateo sconsiglia tovaglie con stampe a tema natalizio. Per arricchire la tavola, utilizzate un runner che si distacchi dal colore della tovaglia: occorre posizionarlo al centro, per tutta la lunghezza della tavola. Sarà la base per posizionare tutte le decorazioni natalizie e centrotavola. Quest’ultimo può essere composto da candele, pigne, rami di abete, fiori o frutta secca: da evitare gli addobbi vistosi o troppo alti e ingombranti, perché possono ostacolare gli sguardi tra i commensali». «Per quanto riguarda il servizio», prosegue Franchini, «se non si dispone di uno completo, se ne possomo accoppiare due differenti, alternandoli fra loro. Il sottopiatto (facoltativo, in argento o ceramica) va messo sotto il piatto piano e il piattino. Dal bordo del tavolo deve essere posto a una distanza di 2 cm. I segnaposti, anch’essi a tema natalizio, sono utili sia per stabilire i posti dei commensali, sia come piccoli doni a ricordo dell’evento. In una tavola elegante sono banditi i cestini con la tovaglietta ricamata dalla nonna: il pane va posto, in monoporzioni, a sinistra di ogni commensale. L’acqua non dovrà essere servita in bottiglie di plastica, ma in caraffe di vetro (una per la frizzante e una per la naturale)». Gli ospiti possono sedere dove desiderano o c’è un’etichetta cui attenersi? «Il galateo consiglia innanzitutto di rispettare l’alternanza uomo/donna. I padroni di casa, ovviamente, siederanno a capotavola e i coniugi non devono mai essere affiancati. E ci si siede (senza trascinare le sedie) solo dopo che la padrona di casa ha fatto accomodare».

Una tavola apparecchiata per le feste
Una tavola apparecchiata per le feste

Come comportarsi a tavola

A fornirci tutte le dritte per essere impeccabili a tavola è la nobildonna fanese Cristiana Anselmi, che vanta, tra i propri avi, nomi del calibro di Napoleone Bonaparte e Lorenzo de’ Medici. Nella sua città, Anselmi ha fondato un’associazione, Galatea Ars Vivendi, per contrastare il decadimento del gusto nella società contemporanea e promuovere la conoscenza del bon ton in ogni aspetto della quotidianità.

«La prima regola è mangiare con moderazione: mai farsi riempire il piatto fino all’orlo, mai chiedere il bis di propria iniziativa. È bene alzarsi da tavola sempre con un po’ di appetito», puntualizza Anselmi, che naturalmente disapprova la consuetudine, squisitamente contemporanea, di riempirsi i piatti in occasione di aperitivi e buffet “all you can eat”. «Conservare sempre una postura eretta e composta: mai appoggiare i gomiti sul tavolo, mai mangiare con la testa tuffata nel piatto. Evitare di far assaggiare altri dal proprio piatto o, peggio, di “imboccare” altri con il proprio cibo. Non mettere la mano sul bicchiere per rifiutare da bere. Non fare rumori con le posate o con i bicchieri, non mangiare rumorosamente». Ultima – ma non per importanza – la regola dello smartphone: «vietato depositarlo sulla tavola durante il banchetto, lasciarlo sempre in borsa o in tasca, rigorosamente senza suoneria».  

Il brindisi di Capodanno

«Durante il brindisi non si dovrebbe dire nulla, tantomeno il tremendo “Cin cin”, che in alcuni paesi del mondo equivale a un’imprecazione», esordisce Anselmi. «Possiamo ammettere semplicemente un augurio per il nuovo anno, oppure, se proprio si vuole usare una formula rituale, meglio il classico “Salute”. Vietato sbattere i bicchieri tra loro: è sufficiente sollevarli, senza farli toccare. Anche gli astemi dovrebbero partecipare al brindisi e appoggiare le labbra al bicchiere, prima di posarlo sulla tavola».  

Il “dress code” per Capodanno

Inutile dire che l’abbigliamento dev’essere consono al tipo di evento (familiare o formale). «Anche a Capodanno, è bene non eccedere nei lustrini. In contesti formali, consiglio un abito da cocktail, da abbinare a una pochette e a scarpe gioiello», suggerisce Anselmi. «Perfetta anche una tuta di seta, oppure l’intramontabile tubino nero, con un filo di perle e un paio di décolleté col tacco. Attenzione ai sandali: se proprio non volete rinunciarci, ricordate che è sempre vietato indossarli con i collant, anche in pieno inverno». Con il gelo artico alle porte, le freddolose sono avvisate.