Carnevale di Cento 2020, annullata la sfilata del 1 marzo per il coronavirus

In tanti al terzo appuntamento, nonostante il formato ridotto per l'emergenza virus. Arriva l'ordinanza del ministro Speranza e del governatore Bonaccini

Il carnevale di Cento

Il carnevale di Cento

Cento, 23 febbraio 2020 - La terza sfilata ancora una volta ha visto un mare di persone raggiungere Cento per vivere la magia del carnevale. Nonostante i tanti timori per il Coronavirus, la sfilata si è svolta in forma più veloce mentre un’ordinanza del Ministro Speranza e del presidente della Regione Stefano Bonaccini ha dato lo stop a quella in programma per il primo marzo.

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“La scelta di oggi di uscire coi carri arriva da un’analisi approfondita dalla cabina di regia comunale, che più volte e lungamente si è riunita in questi due giorni – dice il sindaco Fabrizio Toselli – all’inizio della sfilata avrebbe potuto comportare difficoltà anche di ordine pubblico e si è optato per una durata più ridotta. La decisione è coerente con quella delle realtà vicine e di eventi simili al nostro. L’ordinanza di Regione e Ministero ci fornisce ora delle linee direttive ufficiali”. Ed è dal suo ufficio che confermano che l’ordinanza di sospensione delle manifestazioni comprende domenica prima maggio, facendo dunque saltare la quarta giornata di sfilata. Non senza proteste da parte di patron Ivano Manservisi. “Grazie a tutti che siete arrivati qui. Probabilmente il carnevale finisce qui – ha detto il patron dal palco chiudendo la kermesse con toni duri - Sono aperti tutti i centri commerciali e noi ci fanno chiudere. Non staremo fermi e con Viareggio e Venezia indiremo una conferenza stampa”.

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Una domenica scandita dai presentatori, centesi doc, Patrizia Po ed Alessandro Ramin mentre l’ospite della giornata è stata domenica, la bella Vera Atyushkina, unica velina russa di Striscia la Notizia, il pievese ‘pianoman’ Luca Guaraldi, bravo artista che arrivò al secondo posto alla Corrida di Carlo Conti, la modella marocchina Ghizlan Nour, Miss carnevale di Cento e l’artista Mister Sasha.

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Protagonisti, sono stati i grandi carri di cartapesta e la loro battaglia per la vittoria. Ad aprire la sfilata i Toponi con ‘Macumba’ esortando ad affrontare le paure. “Nel momento in cui dal carro si alza in piedi lo sciamano, la capanna del villaggio si apre e salgono le maschere rappresentanti le paure liberando i fantasmi – spiega Andrea Tassinari - E’ colpa dello sciamano e in una lotta con i propri fantasmi, viene vinto. Tutto cambia, però, grazie al volo della fenice”. Il Risveglio con ‘C’era una volta un amore’ ricorda Ladyhowke. “I vescovi entrano solenni in piazza, riecheggiano le più belle frasi d’amore ma esce il demone che c è nel Cardinale ed anche il gruppo si trasforma – dice il coreografo Giorgio Zecchi – compare il cavaliere, l’amore trionfa, la dama prende il posto del falco ed anche ai diavoli non resta che danzare”. Poo ‘L’aria in-furia’ e bolle di sapone piene di fumo, i Mazalora.

“Come mosso da un forte vento il gruppo in scuro rappresenta l’aria sporca – continua Zecchi – è poi la voce di una bambina che chiede spiegazioni al padre sul clima impazzito a far capire che se l’uomo cambia, sarà una nuova alba. L’enorme maschera sul carro si apre, mostra il vestito bianco come l’aria pulita. Anche il gruppo cambia, danzando sulla marcia di Radescky, brano che caratterizza il primo giorno dell’anno e che simboleggia un nuovo inizio”. E stavolta, a mettere tutti sull'attenti, è stata una bambina nei panni di Greta Thumberg. I Fantasti100 con ‘Mai più’, si ispirano al capolavoro di Benigni ‘La vita è bella’. “La coreografia e la sua evoluzione si sviluppa sulla frase inziale del film. C’è il dolore, la favola, la felicità – dice Andrea Borghi – e un bambino che nonostante tutto, attorniato dai giochi antichi riesce a trovare la felicità”. Infine, i Ragazzi del Guercino con ‘Bezz il rumore della vita’. “I fiori cercano di proteggersi dall’enorme spruzzata di insetticida, mano dell’uomo che inquina ma anche potere economico che gestisce la natura a proprio favore arricchendosi – spiega Monica Tusciano – Incitate dall’ape regina che capisce l’imminente pericolo, le api escono, impollinano e, girate verso il carro, spronano l’enorme ape geneticamente modificata, a svegliarsi, spiccare il volo e liberarsi dall’uomo ricco e dall’inquinamento, sensibilizzando tutti alla tutela di questo importante insetto”.