Chiambretti: innamorato di Rimini "Ha rivoluzionato la mia vita"

Il comico e presentatore stasera al Grand Hotel: "Vorrei tornare in Rai, ma ora è più facile uscire che entrare... "

Chiambretti: innamorato di Rimini  "Ha rivoluzionato la mia vita"
Chiambretti: innamorato di Rimini "Ha rivoluzionato la mia vita"

Col suo brio e quella verve sagace, divertente, mai irriverente, Piero Chiambretti stasera sarà ospite di Simona Ventura e Giovanni Terzi a La terrazza della dolce vita, che vedrà presente anche monsignor Giulio Dellavite, autore del libro Elogio alla normalità. L’appuntamento è per le 19 al Grand Hotel di Rimini, città che ha visto Chiambretti tante volte protagonista. Il celebre comico, autore, conduttore, nonché attore e regista, mira intanto a dare seguito alla sua brillante carriera in Rai, dov’è nato artisticamente.

Un filo rosso la lega da sempre a Rimini?

"Torno qui volentieri perché il Grand Hotel, che mi ha visto protagonista anche da ragazzino, l’ho vissuto in diverse stagioni della mia vita e ho bellissimi ricordi. Sono venuto a Rimini con la radio e ci sono rimasto per molto tempo con un programma estivo di Rai2. È successo negli anni Ottanta, arrivato, mi sono subito innamorato del posto e mi sono fermato molto più a lungo qua, che nel resto dello Stivale".

Un feeling che abbraccia l’intera riviera romagnola?

"Questa terra è stata sempre fertile d’iniziative. Sì, ricordo vent’anni fa a Riccione la direzione artistica della serata Bal En tete con sfilata di cani e vip (presentata da Renato Balestra). Mi trovo bene anche a Milano Marittima. Ho battuto tutta la costa per cose molto leggere, quasi sempre estive, non impegnative, però la Romagna mi porta bene anche perché la mia prima uscita importante sulla terza rete Rai (19881989) è stata con Complimenti per la trasmissione, partendo da Rimini".

Ed è stato subito successo? "Ero entrato all’hotel Waldorf di Rimini da sconosciuto e avevo avuto una camera normale. La prima sera, di ritorno dal programma ho trovato a sorpresa una camera più bella e grande. Ho capito che dalle 20, ora della trasmissione, al mio rientro alle 20,45, la mia vita era cambiata. Il programma fu una rivoluzione televisiva. La mattina non sapevo da dove avremmo trasmesso la sera. Andavo nei mercati di Rimini per cercare chi mi avrebbe ospitato a casa sua, col rischio di non trovarla, perché serviva un’abitazione adeguata per il collegamento satellitare".

Si parla del suo ritorno in Rai. "In Rai ho lavorato per quindici anni, poi, non so perché, mi sono trovato fuori dalla porta. Sono quindi passato a La 7 e poi a Mediaset. Il piacere di tornare in Rai è dovuto al fatto che nella vita tutto è circolare, si parte e si arriva. Non dico di essere arrivato, ma mi piacerebbe concludere nell’azienda di Stato, madre delle mamme. Non è semplice perché ora la Rai è mamma e matrigna, prende le persone e le rilancia fuori. Non è facile entrare, è più facile uscire".

Colpa delle lottizzazioni?

"Lo vedo più come normale passaggio di consegne da una gestione all’altra, ovviamente le simpatie e le linee editoriali cambiano, nel bene e nel male c’è un’influenza politica. Io sono stato bene su tutte le reti".

Ora c’è una pausa de ‘La Tv dei 100 e uno’?

"C’è una pausa e seguo la vendita del format in Spagna".

Nives Concolino