Sant’Antonio Abate, chi è il patrono degli animali e come si celebra: storia ed eventi

Un‘antica tradizione contadina legata al Santo del fuoco e del maiale: messe, benedizioni, cibo e falò, tutto sull’anacoreta d’Egitto che si festeggia il 17 gennaio

Sant'Antonio Abate, 17 gennaio: la ricorrenza del patrono degli animali

Sant'Antonio Abate, 17 gennaio: la ricorrenza del patrono degli animali

Bologna, 17 gennaio 2023 – Sempre contornato da animali, eremita nel deserto e in preghiera giorno e notte. Così viene ricordato Sant’Antonio Abate, secondo la tradizione cristiana primo degli abati e fondatore del monachesimo. Originario d’Egitto, dove visse da eremita per oltre vent’anni, il Santo viene ricordato nella nostra tradizione come il patrono degli animali e ogni anno viene celebrato con festività legate al mondo contadino, dalle messe liturgiche ai falò. In occasione della sua ricorrenza, il 17 gennaio, ecco qui storia, leggende e appuntamenti dedicati a Sant’Antonio Abate.

Chi è Sant’Antonio Abate e perché si festeggia

Sant’ Antonio Abate era un eremita egiziano vissuto nel III secolo dopo Cristo il quale dedicò la sua esistenza alla preghiera e all’aiuto verso i bisognosi. Infatti, lasciò presto la sua agiata famiglia per donare tutti i suoi beni ai più poveri; e per molti questo lo accomuna a San Francesco. Ben presto, affidata la sorella ad una congregazione religiosa, si rifugiò in un fortino nel deserto e da eremita pregava giorno e notte e si teneva compagnia con animali e uccelli. Così, visse oltre vent’anni. Per questa ragione, molti lo chiamano Sant’Antonio del Deserto.

Sant’Antonio oltre che Anacoreta – così venivano chiamati gli eremiti al tempo – fu anche taumaturgo: ben presto, infatti, molti uomini accorsero al suo fortino per chiedere lui il miracolo della guarigione da malattie e possessioni demoniache. La sua figura fu così importante che Sant’Antonio divenne il riferimento spirituale per molte comunità di eremiti formatesi nel deserto.

Si dice che Sant’Antonio Abate morì così, solo tra i suoi animali e il suo orto, all’età di 105 anni ma rimanendo eterno nella storia del calendario cristiano che ogni anno, il 17 gennaio, lo ricorda come santo protettore degli animali domestici, patrono dei maiali e della stalla, dei salumai e dei macellai.

Sant’Antonio Abate, il fuoco e il maiale

Attorno al Santo aleggiano tantissime leggende, quasi tutte legate al simbolo del fuoco e del maiale. Per molti lui è Sant’Antonio del Fuoco, dove le fiamme indicano il rinnovamento e il buon auspicio per il raccolto e ancora oggi, nelle campagne, lo si venera come simbolo del passare delle stagioni. In tanti luoghi in onore del Santo si accendono dei falò la notte del 17, per cacciare via il male che, ardendo nelle fiamme, può lasciare spazio al nuovo. Ma la simbologia del fuoco si lega a Sant’Antonio anche per i suoi miracoli; infatti, in antichità molte malattie della pelle venivano chiamate ‘fuoco’.

Legate al maiale sono tante le storie. Si dice che mentre Antonio era in viaggio attraverso il mare, una scrofa lasciò ai suoi piedi un maialino molto malato; il Santo lo guarì con la preghiera e da lì in poi divenne il suo compagno inseparabile. Ma di storie che vogliono Sant’Antonio Abate raffigurato con un maiale e le fiamme ce ne sono altre; ad esempio, un’altra leggenda racconta che questi scese all’inferno per affrontare Satana e per mettere in salvo alcune anime, ma per distrarre il diavolo mandò il suo maiale con una campana legata al collo, così per distrarlo. Sant’Antonio riuscì così a rubare il fuoco infernale e donarlo agli uomini sulla terra.

Ce n’è anche un’altra, legata alla notte del 17 gennaio: si dice che quella notte, quando il Santo era in vita, gli animali attorno a lui acquisirono la capacità di parlare; questo evento, secondo la leggenda, segnò l’immaginario collettivo come un segno di mal augurio, e così le persone presero l’abitudine a starsene alla larga dalle stalle la notte del 17 gennaio

Come si festeggia Sant’Antonio Abate

La chiesa cristiana ricorda ogni anno il Santo con particolari iniziative che rendono omaggio al patrono degli animali con la tradizionale benedizione e messa liturgica. Quest’anno, la città del Vaticano, con l’aiuto di Coldiretti e dell’Associazione italiana allevatori, accoglierà in piazza San Pietro mucche, asini, pecore, capre, cavalli, galline e conigli delle razze più rare e curiose, salvate dal rischio di estinzione.

L’appuntamento è martedì 17 gennaio dalle ore 9 nella piazza davanti alla basilica di San Pietro per benedire cani e gatti in compagnia di animali delle fattorie italiane: “dalla mucca Frisona Italiana alla Chianina, dalla Marchigiana alla Pezzata Rossa, dalla Pecora Sarda alla Sopravvissana, dalla capra Girgentana alla Monticellana, dal Cavallo Agricolo Italiano da Tiro Pesante Rapido fino all'asino dell'Amiata il 'Micciò amiatino, oltre a conigli, galline e oche” si legge sul sito della Coldiretti.

Ad ogni modo, la ricorrenza di Sant’Antonio Abate si festeggia in tutta Italia con alcuni eventi organizzati ad hoc. Le celebrazioni che accompagnano la ricorrenza di Sant’Antonio Abate riguardano messe liturgiche, benedizioni di animali, sagre agroalimentari in piazza e ancora fiere e falò.

Cosa si mangia il 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate?

Per omaggiare il patrono degli animali, dei salumieri, degli allevatori e dei contadini, in Italia non può che esserci una tradizione culinaria atta a festeggiare il 17 gennaio. Tantissime le ricette in tutto il Belpaese in ricordo di Sant’Antonio Abate: salumi, formaggi, carni e cotiche; tutti quei piatti che ricordano la produzione rurale. 

In Emilia Romagna, ad esempio, si preparano le ciabatte di Sant’Antonio Abate, ossia biscotti a forma di scarpe fatti con frolla chiara o al cacao, decorati con gocce di cioccolato o glassa. Nelle Marche, invece, il 17 gennaio si mangia la polenta con salsiccia. Qui, in alcune località limitrofe, potrebbe sentirsi anche l’influenza della ricetta umbra del piatto di Sant’Antonio: maccheroni, due fette di carne, quattro salsicce, due polpette, pane, mezzo litro di vino e due mele. 

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Sant’Antonio Abate 2023 in Emilia Romagna

Tantissime le benedizioni agli animali che sono già avvenute in Emilia Romagna. Come a Zola, dove domenica scorsa si è tenuta la celebre benedizione degli animali con rinfresco a base di prodotti tipici. Il 17 gennaio appuntamento a Casalecchio di Reno alle 16.30 cnella chiesa dei Santi Antonio e Andrea di Ceretolo ci sarà la benedizione degli animali e a seguire messa patronale, alle 18.30, con consegna dei panini di Sant’Antonio, e infine alle 20 polentata.

A Modena come ogni anno torna la Fiera di Sant’Antonio Abate, Appuntamento il 17 gennaio dalle 8 alle 20 con le tradizionali bancarelle agroalimentari in centro storico, in piazza Roma, via Farini e piazza XX settembre. La fiera è un’usanza molto sentita nel Modenese ed è legata alle origini contadine della città, che rappresentano il Santo accanto ad un maiale con al collo una campanella.

La tradizione secolare legata alla terra e agli animali prosegue anche a Piacenza domenica 15 con il grande Corteo degli animali, da piazzetta di via Turbini fino al sagrato della chiesa dove ci sarà la benedizione. A seguire, lunedì 16 partirà la sagra dalle ore 9 fino a martedì 17 gennaio, con santa messa alle 10.30 e latra funzione religiosa alle 16. La sagra finerà alle 21.

Anche nel Forlivese si festeggerà “Sânt Antöni de pörc: il 17 gennaio dalle 8 alle 10 la distribuzione del pane benedetto durante la celebrazione eucaristica, e dopo la messa dell 18,30 letture sulla vita di Sant’Antonio Abate. Appuntamento presso la chiesa parrocchiale di Ravaldino di Forlì.

A Parma la ricorrenza arriva all’Università. Appuntamento il 17 gennaio alle 11 davante alle scuderie del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie, dove l’antica tradizione del mondo contadino legata a Sant’Antonio abate avrà luogo e saranno benedetti gli animali.

Sant’Antonio Abate 2023 nelle Marche

Anche nelle Marche la festa di Sant’Antonio Abate è molto sentita e in regione sono già tantissimi gli eventi che si sono svolti nel weekend appena concluso dedicati al protettore degli animali.

Appuntamento ad Ascoli Piceno il 17 gennaio nella parrocchia San Giacomo della Marca con il supporto del Comune. Dalle ore 13 ci sarà l’esposizione dell’immagine del Santo a piazza Arringo. Alle 15 poi prosegue l’evento con la benedizione degli animali e dei mezzi agricoli da parte del vescovo Giannnpiero Palmieri. Alle 15.30 partirà la processione dal duomo fino alla parrocchia di San giacomo, dove alle 18 ci sarà la messa conclusiva.

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Sant'Antonio Abate 2023 in Veneto

Anche in Veneto questo weekend si sono celebrati riti per la tradizione contadino-religiosa. Il 17 gennaio appuntamento alla Fattoria Il Rosmarino a Marcon, Venezia, per rinnovare la benedizione degli animali con consegna dei pani a fine messa.