ROSALBA
Cosa Fare

Quell’umanità che si ascolta in riva al mare

In questo articolo, Corti descrive la sua esperienza di una giornata di pioggia in spiaggia, in cui osserva le persone e le loro interazioni. Una riflessione sull'arte di conversare del nulla e sull'osservatorio antropologico che la spiaggia offre.

Rosalba

Corti

Diciamocelo: se il meteo fa le bizze e si in spiaggia, si va subito in crisi. Nel mio giorno di riposo di solito piove e mi ritrovo vicino a incivili che fiuto a distanza, mai minimamente sfiorati dallo spirito della civiltà, con le casse wireless da cui diffondono musica rap a tutto volume. In ogni caso, la spiaggia possiede un aspetto per cui vale la pena frequentarla anche con le nuvole: è un osservatorio antropologico senza pari. Ho avvertito involontariamente qualche scambio tra bagnanti. Una signora e una ragazza hanno discusso per circa trenta minuti del costume dell’altra. Potrà non sembrare, ma ci vuole arte per conversare non intorno, ma proprio del nulla, per tanto tempo. Quasi le ammiravo con disgusto. Alla fine, sperando di non sentire più nessuno, mi sono buttata in mare. Niente da fare. È iniziata una leggera pioggerellina. Una signora anziana mi ha guardato e cercando conferme mi ha chiesto: "Ma che dice, signora piove?". "Pare di sì, e sempre sul bagnato".