Modena, 27 aprile 2012 - Nell'era in cui la comunicazione corre su Iphone, Ipad, tablet e altri supporti informatici, la giunta di Carpi non è da meno. Per stare al passo con la digitalizzazione, il sindaco e gli assessori hanno deciso di acquistare per tutta la giunta, più il segretario comunale, 9 Ipad di ultima generazione, i tablet che vanno tanto di moda adesso.

La decisione è contenuta in una determina dirigenziale, quindi un atto firmato da un dirigente e che non verrà approvato in consiglio comunale: risulta nel capitolo ‘spesa’ del comune e il costo è di circa 6500 euro. Questo tipo di atti non viene reso pubblico sul sito internet dell’amministrazione, la notizia è trapelata perchè qualche consigliere di opposizione ha richiesto la determina con un accesso agli atti.

 Emerge che la spesa per i tablet rientra nel processo di dematerializzazione: una parola complicata per dire in sostanza che gli atti (come le delibere) non vengono più trasmessi in forma cartacea ma via internet. In un momento in cui il comune soffre per i tagli ai trasferimenti, aumenta le tasse ai cittadini e deve tagliare alcuni servizi e iniziative, questi 6500 euro per i tablet risultano una spesa accessoria che non quadra con la politica di austerity.

 Da una parte la spesa per i tablet, dall’altra si cancella l’iniziativa per i bambini ‘Una città da giocare’ per mancanza di risorse, pari a 5000 euro. I primi a insorgere sono i consiglieri dell’opposizione Lorenzo Paluan di Lista civica Carpi 5 stelle e Cristian Rostovi del Pdl. «Non mi sembra ci fosse tutto questo bisogno di acquistare i tablet, tra l’altro uno degli ultimi modelli quindi più costosi - dice Paluan - ammesso e non concesso che si poteva spendere meno, la giunta poteva anche farne a meno. Gli assessori hanno il loro ufficio e il loro computer da cui possono collegarsi a internet e consultare i documenti. Si parla tanto di tagli ed è stata tagliata una iniziativa per i bambini, questa spesa si poteva evitare».

Anche Cristian Rostovi ha fatto un accesso agli atti per vederci chiaro: «Innanzitutto non c’era bisogno di comprare proprio l’ultimo modello di tablet, in secondo luogo ci chiediamo se era veramente necessario. È stata tagliata una manifestazione per i bambini che costava appena 5000 euro e si comprano i tablet. Se il Comune deve risparmiare anche sulle spese minori, questa non ha proprio senso».
 

Silvia Saracino