
Urbino, 25 aprile 2023 - L'Orchestra di strumenti a fiato della città che intona "Bella Ciao", il corteo che raccoglie persone lungo il proprio percorso, le bandiere della pace ad attenderlo in piazza della Repubblica e la tanta emozione alla deposizione delle corone d'alloro in memoria dei caduti. Anche a Urbino è di nuovo il 25 aprile, per la 78a volta dall'istituzione della Festa della liberazione dal nazifascismo. Caduta ogni restrizione per la pandemia, e grazie anche a un tempo clemente, le celebrazioni si sono svolte come da tradizione.
Accanto al sindaco e al presidente del Consiglio comunale, Maurizio Gambini e Massimiliano Sirotti, quest'anno ha sfilato anche il viceprefetto di Pesaro e Urbino, Fiorangelo Angeloni, mentre la presidente dell'Anpi Urbino, Cristiana Nasoni, è stata affiancata da Donato Demeli. "Con il primo governo di destra dal 1945, ci troviamo ancora una volta a dover difendere i valori dell'antifascismo, che danno un'impronta alla nostra Costituzione - ha detto Nasoni durante gli interventi conclusivi -. È falsa la presa di posizione del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ama giocare con le parole: la Costituzione è antifascista dal primo all'ultimo articolo. Lui porta avanti un disegno di stravolgimento della carta e di distorsione della storia. L'antifascismo è un indiscutibile paradigma costituzionale e anche le parole del ministro Francesco Lollobrigida ci suonano sinistre: non siamo disposti a sopportare altro".
Un invito a "non dimenticare l'evento che si ricorda oggi", ma anche un appello a "non esaltare la contrapposizione" nel discorso di Gambini, che afferma: "Purtroppo, sembra che la storia non abbia insegnato alcunché. Tutti condanniamo ciò che fece il nazifascismo e ogni forza politica dovrebbe richiamarsi a questo esempio e alla Costituzione, ma la contrapposizione fa crescere l'odio e non dobbiamo mai dare per scontato che ciò che accadde allora non capiti più. In futuro, perciò, dovremo cercare di rinnovare il modo in cui celebriamo il 25 aprile per far capire bene alle nuove generazioni, ormai lontane da quel periodo, cosa successe". Prima del concerto conclusivo dell'Orchestra di strumenti a fiato, diretta dal Maestro Michele Mangani, c'è stato anche spazio per un intervento da parte della professoressa Alessandra Tempesta, presente in rappresentanza del Liceo Laurana-Baldi: "La scuola è il primo luogo in cui i valori della Resistenza si affermano, un presidio di libertà e di conoscenza del passato e dei fondamenti della Costituzione. Qui, i giovani sperimentano il valore della diversità. A loro diciamo di difenderla e, con essa, di difendere la libertà d'espressione, che non è un dato scontato, così come la democrazia non è per sempre".