Primavera, tempo di allergie: sintomi e rimedi. Parla l’esperta

Intervista all'allergologa Donatella Macchia

Firenze, 28 marzo 2023 - Starnuti, occhi che lacrimano e, nei casi più gravi, oppressione al petto e asma. Sono tanti a soffrire di allergia in primavera. Quali sono le allergie quelle più diffuse in questo periodo e quali sono i rimedi? Lo abbiamo chiesto a Donatella Macchia, direttore di Allergologia e immunologia clinica dell'Azienda Usl Toscana Centro, Ospedale di San Giovanni di Dio di Firenze. Dottoressa, cosa sono le allergie? «Sono malattie infiammatorie in cui il sistema immunitario produce degli anticorpi che si chiamano immunoglobuline E, che reagiscono verso gli allergeni. Gli allergeni sono gli acari della polvere di casa, i derivati degli animali domestici, che sono presenti tutto l'anno nell'ambiente, e naturalmente i pollini di piante a fioritura stagionale». Quali sono quelli che in questo periodo provocano le allergie? «Sul nostro territorio c'è un'alta concentrazione di pollini di cipresso, ma anche nocciolo, quercia, betulla, la cui presenza di pollini inizia a novembre e arriva fino a marzo-aprile e va a coincidere quindi con la comparsa dei pollini delle piante primaverili ed estive».

Ovvero? «Parietaria (l'erba vetriola), graminacee, olivo, composite, cioè i fiori gialli, come la camomilla». Quando la concentrazione dei pollini è più elevata? «Nelle ore più calde e nelle giornate ventose, mentre diminuisce quando piove. Inoltre, ci può essere una maggiore concentrazione di pollini nelle zone delle città dove c'è più inquinamento». Quali sono i sintomi più comuni delle allergie ai pollini? «Prurito agli occhi e al naso, rinorrea, rossore agli occhi, lacrimazione. Sono gli anticorpi dell'allergia che attivano delle cellule che liberano una serie di mediatori, tra i quali l'istamina, che va a generare questa sintomatologia. Già dai primi sintomi è importante assumere antistaminici e farmaci topici, nel caso specifico spray nasali e colliri. Altrimenti il rischio è che insorgano sintomi più gravi, a livello respiratorio bronchiale, come tosse, oppressione al torace e dunque asma, da trattare precocemente con gli spray che erogano i farmaci solo a livello dei bronchi  L'allergia è una malattia cronica con tendenza all'aggravamento nel tempo se non curata, e va trattata come tale, è importante non sottovalutarla». Il vaccino serve? «Certo! Però occorre precisare che il vaccino non fa sparire la malattia, ma la modula, modula la produzione degli anticorpi dell'allergia, le IgE, e quindi può attenuare, a volte far scomparire, i sintomi, a tutto vantaggio del paziente allergico, che potrà non avere la necessità di assumere i farmaci».

Come si arriva al vaccino? «Occorre prima individuare il tipo di allergia prevalente. Per sapere a cosa si è allergici può essere sufficiente un prelievo di sangue, che può prescrivere il proprio medico curante. Per un approccio terapeutico più mirato ed anche per la scelta del vaccino, è opportuno rivolgersi allo specialista allergologo: i vaccini per le allergie sono in compresse o gocce sublinguali che il paziente può autosomministrarsi. I vaccini per le graminacee (ed anche per gli acari), sono coperti dal servizio sanitario nazionale, quindi sono gratuiti: se ne consiglia l'assunzione almeno per tre anni. Il vaccino, ripeto, non farà sparire l'allergia, ma potrà portare alla scomparsa o all'attenuazione dei sintomi per anni».