Ambiente Emilia Romagna, quattro milioni e mezzo di alberi in più in 5 anni

Il progetto green della Regione: una nuova pianta per ogni abitante

Alberi, il piano della regione: saranno piantate quattro milioni e mezzo di piante

Alberi, il piano della regione: saranno piantate quattro milioni e mezzo di piante

Bologna, 3 giugno 2020 - Una nuova pianta per ogni residente per arrivare a quattro milioni e mezzo di alberi in più nei prossimi cinque anni, uno per ciascuno dei suoi abitanti. Si comincia con le prime 500mila che cresceranno nei giardini privati e delle scuole, in aree pubbliche e private e che si vanno ad aggiungere alle 200 mila annuali che già la Regione distribuiva tramite i propri vivai.

Obiettivo di questa ‘manovra’ green che equivale a fermare 26mila automobili l’anno e che porterà all’aumento del 20% del verde nelle città alla fine del 2024: è fare diventare l’Emilia-Romagna il corridoio verde d’Italia

A mettere in campo questa operazione è la Regione che il 22 giugno aprirà il bando riservato ai vivai emiliano-romagnoli per la distribuzione gratuita degli alberi a cittadini, enti locali, istituti scolastici, associazioni e imprese. A sostenere l’intervento, un maxi-finanziamento di 14,2 milioni di euro che la Regione si impegna a mettere in campo fino al 2024, con la prima tranche da 1,6 milioni di euro immediatamente disponibile.

Un’iniziativa che guarda già alla fase 3 del post emergenza Covid, puntando sulla natura come alleato fondamentale per abbattere le emissioni, tutelare il paesaggio, rendere più attrattivo il territorio e vincere la sfida del cambiamento climatico.

“Si tratta di un grande investimento verde, un’iniziativa strategica per rendere più belle e vivibili le nostre città e i nostri territori – commenta il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. E’ un ulteriore tassello che va arricchire il piano per una svolta green dell’economia che vede l’Emilia-Romagna all’avanguardia sul piano nazionale nelle politiche per accelerare il passaggio ad un modello di sviluppo all’insegna della sostenibilità ambientale e della lotta al cambiamento climatico”.

Per l’assessore all’Ambiente, Irene Priolo, “i quattro milioni e mezzo di alberi in più permetteranno all’Emilia-Romagna di compiere un grande passo in avanti per la qualità dell’aria che respiriamo e della qualità vita delle persone. I nuovi alberi contribuiranno a tagliare fino a 44 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica e poi, tra 5 anni, il verde nelle città aumenterà del 20%: 5 metri quadrati in più per ogni abitante. Complessivamente, 2,5 milioni di piante andranno a riqualificare il verde nelle città e in ambito rurale; altri 2 milioni di alberi permetteranno di realizzare boschi tematici, tra cui quello lungo l’asta del Po, per il quale stiamo già facendo il censimento di 650 ettari di demanio, insieme a piantumazioni lungo le piste ciclabili, in particolare nel tratto emiliano della ciclovia del Vento, e altre infrastrutture pubbliche”.

Com'è articolato il piano

Per ogni area dell’Emilia-Romagna - pianura, costa, collina, montagna - è stato definito uno specifico elenco di essenze, per lo più autoctone, tra le quali si potranno scegliere quali mettere a dimora, ritirandole dai vivai. Tutti gli alberi, di alta qualità per assicurarne l’attecchimento, saranno geolocalizzati per seguirne la crescita uno per uno.

La ripartizione dei fondi per provincia

Il totale di circa 1,6 milioni di euro messi a disposizione nel 2020 dalla Regione per acquistare nuovi alberi è suddiviso tra le province in base alla loro estensione territoriale e alla popolazione residente. Per il capoluogo regionale, Bologna, sono in arrivo oltre 310 mila euro; seguono le province di Modena (quasi 220 mila), Parma (oltre 200 mila) e Reggio Emilia (175 mila euro). Circa 154 mila euro sono assegnati rispettivamente a Ferrara e Forlì-Cesena, poi Piacenza 142 mila e Ravenna oltre 134 mila, a Rimini quasi 91 mila euro.

Il bando

Dal 22 giugno (ore 14) i vivai della Regione potranno presentare domanda per accreditarsi ed essere autorizzati a fornire gli alberi a Comuni, scuole, cittadini, imprese e associazioni che ne faranno richiesta. Il termine di partecipazione alla selezione scade alle 16 del  3 luglio.

La Regione promuoverà la massima diffusione del bando attraverso le associazioni di categoria delle imprese vivaistiche. Per aderire all’iniziativa sarà sufficiente completare il modulo di manifestazione di interesse, collegandosi alla seguente pagina web: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/leggi-atti-bandi/. Per accedere al sito il richiedente dovrà possedere credenziali di identità digitali FedERa di livello alto (e policy password alto) o Spid. Le informazioni per acquisire un account FedERa sono contenute nel manuale utente disponibile all’indirizzo http://federazione.lepida.it. Allo stesso indirizzo è disponibile l’elenco degli enti abilitati a rilasciare le credenziali. Per ottenere un account Spid, tutte le informazioni sono alla pagina: https://www.spid.gov.it/richiedi-spid. Alla conferma dell’invio della manifestazione di interesse il sistema attribuirà alla prenotazione un codice identificativo unico. Entro le successive 24 ore il richiedente riceverà sull’indirizzo mail indicato nella prenotazione una ricevuta con data e orario di registrazione e il codice identificativo assegnato. Sulla base di questi dati verrà stabilito la regolarità dell’orario di presentazione della manifestazione di interesse. Tutte le domande saranno valutate e le aziende vivaistiche risultate idonee dovranno confermare tramite la piattaforma telematica la manifestazione di interesse ad accettare la quota di distribuzione delle piante loro assegnata.

La consegna degli alberi

Nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2020, Comuni, scuole, cittadini, imprese e associazioni potranno rivolgersi ai vivai accreditati per ritirare gratuitamente gli alberi da mettere a dimora. Sarà consentita la scelta tra varietà specifiche adatte ai vari territori: piante prevalentemente autoctone coerenti con le caratteristiche ecologiche del sito di posa.

gni esemplare presenterà caratteristiche qualitative tali da garantirne l'attecchimento, come ad esempio apice e apparato radicale ben formati, oltre ad un adeguato rapporto altezza/diametro. Per quantitativi richiesti superiori alle 100 unità saranno richiesti i dati catastali dei terreni interessati alla messa a dimora; viceversa saranno solo richiesti i dati anagrafici del beneficiario.