ArchiveAstraZeneca seconda dose: cosa succede ora. Dopo quanti giorni il richiamo Pfizer/Moderna

AstraZeneca seconda dose: cosa succede ora. Dopo quanti giorni il richiamo Pfizer/Moderna

Gli Open day continueranno. Prima di effettuare l’iniezione è meglio consultare il medico di famiglia

Vaccini anti-Covid ai maturandi (ImagoE)

Vaccini anti-Covid ai maturandi (ImagoE)

Hanno provato perfino a cambiargli il nome per renderlo più affascinante, ma AstraZeneca – o se preferite Vaxzevria, come si fa chiamare ora – fin dalla fase di sperimentazione è stato il vaccino con meno appeal. Ma cosa cambia ora dopo le nuove indicazioni del Cts? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

La circolare del ministero e il parere del Cts in Pdf

Che richiamo riceverò se la prima dose era Vaxzevira?

l Comitato tecnico scientifico ha deciso che gli under 60 che hanno ricevuto la prima dose del siero di Oxford dovranno completare il ciclo con un vaccino a mRna (quindi Pfizer o Moderna). Si tratta di un’inversione a 180 gradi, visto che fino a ora il mix di composti era stato sconsigliato, perché non c’erano abbastanza studi sulla sicurezza di questo metodo. La raccomandazione del Cts è già stata accolta dal governo.

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Quando effettuerò il richiamo con un altro siero?

Gli altri Paesi che hanno già optato per il vaccino disgiunto hanno deciso di seguire i tempi di AstraZeneca. Quindi anche in Italia, molto probabilmente, il richiamo con un siero a mRna avverrà entro le 8-12 settimane dalla prima dose. 

Cosa dicono le ricerche sugli effetti del mix?

Per ora i primi risultati di uno studio condotto dall’università di Oxford (la stessa che ha sviluppato AstraZeneca) riportano che le persone che hanno ricevuto una prima dose Pfizer e un richiamo di Vaxzevria (o viceversa) sviluppano più effetti collaterali di tipo medio o moderato rispetto a chi si è fatto iniettare due dosi della stessa casa farmaceutica. Alcuni studi preliminari indicano che l’efficacia del vaccino disgiunto è superiore rispetto a due dosi di AstraZeneca.

Quanti sono i decessi segnalati dopo un'iniezione?

Sono 328 le morti comunicate alle autorità, indipendentemente da un nesso di causalità, che sono avvenute dopo l’iniezione di un vaccino anti Covid. Per quanto riguarda Pfizer, i decessi sono stati 213, con un tasso di 0,96 segnalazioni ogni 100mila dosi somministrate. Moderna si è fermata a 58 casi con esiti fatali, ma il tasso è di 1,99. AstraZeneca e Johnson&Johnson si fermano a 0,79 con 53 e 4 decessi rispettivamente.

Gli over 60 devono consultare il medico prima di vaccinarsi?

Per chi soffre di alcune patologie, tra cui la sindrome da aumentata permeabilità capillare, è meglio evitare di vaccinarsi con il siero di AstraZeneca. Prima di procedere, anche se non è obbligatorio, è sempre meglio consultare il proprio medico di famiglia.

Quante volte Aifa e Cts hanno cambiato idea su Astrazeneca?

Inizialmente AstraZeneca era stato raccomandato solo agli under 55. Poi anche agli over 55. Dopo i primi casi di trombosi, è stato sospeso e raccomandato solo per gli over 60

Cosa hanno deciso gli altri Paesi su Astrazeneca?

Dal primo giugno in Canada chi ha ricevuto una dose di Vaxzevria può effettuare il richiamo con un altro siero. La Svezia ha deciso che agli under 65 vaccinati con AstraZeneca verrà fatto un richiamo con Pfizer o Moderna. La Finlandia ha optato per una raccomandazione. Stessa strategia scelta dalla Francia, ma solo per gli under 55. La Norvegia ha invece esteso a tutta la popolazione questa possibilità. In Germania gli under 60 vaccinati con il siero di Oxford dal 30 marzo devono effettuare il richiamo con un altro siero. 

In Italia continueranno gli open day per vaccinarsi?

Sì, ma l’indicazione sarà quella di procedere principalmente con Pfizer e Moderna. AstraZeneca e Johnson&Johnson saranno riservati agli over 60.

Quanto rallenterà la campagna vaccinale senza Astrazeneca?

Per fortuna molto poco. L’80% dell’approvvigionamento italiano si basa su vaccini a mRna e il siero di Oxford negli ultimi mesi ha avuto enormi problemi a tenere fede agli accordi, tanto che la Ue alla fine di aprile ha avviato una causa milionaria per la mancata consegna delle dosi previste..

Che fine faranno le fiale di Astrazeneca in eccesso?

Le dosi di AstraZeneca che dovessero avanzare, in seguito alle indicazioni del Cts, potrebbero essere donate al Covax, il programma dell’Onu per garantire a tutti i Paesi un accesso equo alle vaccinazioni. L’ipotesi è stata avanzata dal commissario Francesco Figliuolo. Entro fine giugno sono attese 15 milioni di dosi di Vaxzevria in Italia. Ci sono potenzialmente 3,5 milioni di over 60 da vaccinare con entrambe le dosi e 3,9 con la seconda. Quindi serviranno 10,9 milioni di dosi. Quattro milioni di fiale potrebbero essere destinate al Covax.

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