Bollettino coronavirus Marche 16 maggio, 2 morti e 23 casi. Fiera Covid pronta

Lieve aumento rispetto ai dati di venerdì. Conclusi i lavori a Civitanova, Bertolaso: "Spiace assenza istituzioni nazionali"

I dati aggiornati del bollettino Marche

I dati aggiornati del bollettino Marche

Ancona, 16 maggio 2020 - Per una volta Ancona batte Pesaro: sono ventitre i nuovi casi di Covid-19 su 991 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore. A comunicarlo è Gores nel consueto bollettino. I contagiati totali nelle Marche sono così 6.642 su 54.804 test effettuati. Sono stati 4 i nuovi positivi individuati nella provincia di Pesaro e Urbino, 13 in quella di Ancona, 5 a Macerata, 1 ad Ascoli Piceno, mentre nessun nuovo caso è stato accertato in provincia di Fermo. Per una volta, dunque, i nuovi malati sono più ad Ancona che a Pesaro, provincia sempre in testa a questa poco inviadile classifica.

Sono positivi il 2,3% rispetto ai 991 tamponi processati; il rapporto positivi-test del giorno è in lieve crescita rispetto al dato di ieri, quando era stato del 2% ma si può ancora continuare a dire che il virus sia in ritirata.

Sono due le ultime vittime del Covid-19 registrate nelle Marche nelle ultime 24 ore: un 91enne di Recanati (Macerata) e una 84enne di Piandimeleto (Pesaro e Urbino), entrambi con patologie pregresse. Lo si apprende dal bollettino del Gores, il gruppo operativo regionale che coordina l'emergenza sanitaria. Dall'inizio della crisi, i morti sono diventati 984, 49 dei quali senza altre malattie, 590 uomini e 394 donne, con un'età media di 80 anni e mezzo. In provincia di Pesaro e Urbino sono morte finora 521 persone, in provincia di Ancona 214 e in quella di Macerata 162, 66 nel Fermano e 13 nel Piceno. Nel bilancio dei morti per il 'Covid-19' ci sono anche 8 persone che non risiedevano nelle Marche.

In totale, sono soltanto 17 i pazienti ancora ricoverati in terapia intensiva, 102 quelli nei reparti covid e 52 nei post-acuti: per un totaole di 171 pazienti covid negli ospedali marchigiani. Sono però ancora 192 i positivi in strutture come le Rsa del territorio. Il totale dei guariti e dimessi sfonda quota 3mila (3.003).

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Sono 4 i nuovi positivi individuati nella provincia di Pesaro- Urbino, 13 in quella di Ancona, 5 a Macerata, 1 ad Ascoli Piceno, mentre nessun nuovo caso è stato accertato in provincia di Fermo.

Pronto l'ospedale Covid di Civitanova

Il passaggio di consegne, oggi pomeriggio, tra l’Ordine di Malta e la Regione Marche, ha sancito la fine dei lavori al Covid Center di Civitanova Marche. Alla cerimonia religiosa, presieduta dall’Arcivescovo di Fermo Rocco Pennacchio, sono intervenuti, tra gli altri, il presidente Luca Ceriscioli, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, Nadia Storti direttore dell’Asur, Alessandro Maccioni direttore Area vasta 3, il consigliere regionale Francesco Micucci e Guido Bertolaso. “Poter avere questa struttura a disposizione, dopo lavori che sono durati venti giorni, con una velocità incredibile di realizzazione e una filosofia ispirata alla fruibilità di moduli indipendenti e flessibili, ci permette di affrontare questa fase di chiusura dell’emergenza Covid puntando su un ospedale in grado di rispondere alle nostre esigenze”, ha commentato il presidente Luca Ceriscioli.

Il suo completamento ha riferito, “consente di accelerare il ritorno alla normalità degli altri ospedali e di testare la struttura approntata, anche perché sappiamo che la missione più delicata potrebbe averla in un’eventuale ripartenza del virus a fine anno”. Così ora, ha continuato, “i medici saranno messi nella condizione di poter provare questi spazi. Avere oggi conseguito un risultato importantissimo per una ripartenza più veloce e sicura, desiderata da tutti e, domani, un altrettanto importante traguardo, con una struttura pronta a entrare in azione, nel momento in cui ce ne fosse necessità, è un obiettivo davvero eccezionale. Il personale sanitario necessario c’è e proviene da tutte le aziende: da quelle più piccole, come l’Inrca, a quella più strutturata come l’Asur. Questa nuova struttura viene veramente vissuta come una struttura regionale, pronta a essere attivata, in caso di necessità, per tutte le esigenze del nostro territorio”.

Guido Bertolaso ha evidenziato che “più che un’inaugurazione, quella odierna è la presa d’atto del lavoro straordinario che è stato fatto, grazie alla collaborazione fra la Regione Marche, il Comune di Civitanova e il Corpo italiano del soccorso dell’Ordine di Malta. È la dimostrazione che quando si vuole, anche il Italia, si riescono ad abbreviare i tempi e a superare qualsiasi ostacolo burocratico”. Bertolaso ha poi rimarcato che è stato realizzato “un lavoro di squadra, in armonia con quello che il Capo dello Stato ha sempre sollecitato in questa fase emergenziale per il nostro Paese. Niente polemiche, tutti a lavorare insieme, ventre a terra, per far ripartire l’Italia. In questo caso penso che noi abbiamo dato un piccolo contributo. Mi dispiace che nessuno, da parte delle Istituzioni nazionali, sia venuto a vedere cosa abbiamo realizzato. Sarebbe stato forse utile, anche fonte di ispirazione per chi deve sistemare tutta la sanità italiana. D’altronde temo che il ritorno del Covid sia un rischio reale: lo dicono tutti gli scienziati. Quando uno sa che deve affrontare una nuova epidemia, ci sono tre parole d’ordine: tamponi, tracciabilità e terapia. Questa di Civitanova è la struttura idonea per fare una terapia appropriata per chi contrae questa malattia”.