Bollettino coronavirus 29 maggio Marche, un morto e solo quattro nuovi casi

La vittima: un uomo di 47 anni con patologie pregresse. Ceriscioli: "Serviranno altri 80 posti di terapia intensiva". Indice Rt 0,55

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Ancona, 29 maggio 2020 - Restano sempre bassi i nuovi casi di positività da Coronavirus nelle Marche. Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 1279 tamponi (in totale sono 101.389), di cui 750 del percorso diagnosi e 529 del percorso guariti. I positivi sono 4, di cui 3 della provincia di Macerata e 1 delle provincia di Pesaro Urbino. In totale, i casi di positività si attestano a 6.723.

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Rispetto a ieri, c'è stato un aggiornamento delle vittime: 11 casi precedentemente segnalati non sono più classificabili come 'Covid-19' positivi, per cui il totale dall'inizio della crisi è sceso a 987 (591 uomini e 396 donne) e, tra queste, ci sono 8 persone che non erano residenti nella regione. Questo numero tiene conto anche della vittima malata di Covid-19 che la Regione ha registrato nelle ultime 24 ore: si tratta di un 47enne di Piandimeleto (Pesaro Urbino), che presentava patologie pregresse.

522 le vittime del Coronavirus in provincia di Pesaro Urbino dall'inizio dell'epidemia, 215 in quella di Ancona, 164 in quella di Macerata, 65 in quella di Fermo e 13 in quella di Ascoli Piceno. 

Nelle ultime 24 ore sono scesi a 78 i pazienti complessivamente ricoverati negli ospedali 'Covid-19' delle Marche, 14 in meno rispetto al giorno precedente; tra questi, 9 sono nelle terapie intensive dei 4 presidi ancora attivi (-4), con l'appena inaugurato Covid Hospital di Civitanova Marche, che ne ospita 1 solo, mentre altri 2 sono nella semi-intensiva.

Nelle aree di semi-intensiva ci sono complessivamente 10 pazienti (-1 rispetto a ieri), 22 (-6) nei reparti non intensivi e 37 (-3) nelle degenze post acute; inoltre, sono 151 ospiti nelle altre strutture territoriali della regione.

Rispetto a ieri ci sono 9 nuovi pazienti dimessi o guariti (totale a 4.385) e 1.263 'positivi' in isolamento domiciliare (+9).

Per il 26esimo giorno consecutivo è calato il numero di marchigiani in isolamento volontario nella propria abitazione: 2.879 (-194 rispetto a ieri) e tra questi 1.090 (-93) con i sintomi del 'Covid-19'; gli operatori sanitari in quarantena sono scesi a 289 (-31 nelle ultime 24 ore).

Dall'inizio dell'epidemia i marchigiani che hanno passato volontariamente in casa due settimane di isolamento sono diventati 33.471, i casi complessivamente diagnosticati 64.361 e i tamponi processati 101.389, numero che comprende anche i test effettuati sulla stessa persona. 

Indice Rt 0,55

Le Marche hanno un indice Rt pari a 0,55. Si tratta del dato che misura quante persone può contagiare ogni malato di Covid-19.  È uno dei principali risultati del monitoraggio degli indicatori della cosiddetta Fase 2 per la settimana tra il 18 e il 24 maggio.

Ceriscioli: "Altri 80 posti di terapia intensiva"

"Nelle Marche dovremo realizzare più o meno 80 posti letto di terapia intensiva diffusi nelle varie strutture ospedaliere". E' il riferimento fatto dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, nel suo intervento in Aula sulla manovra economica per fronteggiare l'emergenza Covid-19, sull'ospedale Covid di Civitanova Marche che da ieri ha iniziato ad ospitare i primi pazienti.

"Il problema degli investimenti non è la mancanza di soldi, è che ci vuole troppo tempo per farli a causa di un quadro di regole impossibili- premette Ceriscioli- E quando sento criticare il Covid di Civitanova Marche io dico che in due mesi abbiamo fatto 80 posti letto di terapia intensiva. E dovremo realizzarne degli altri in base ai fondi dati dallo Stato: questo è quello che non hanno capito alcuni intellettuali della Magna Grecia che si sono espressi in queste settimane. Dicevano di non fare Civitanova ma di fare le terapie intensive dentro gli ospedali. Purtroppo per loro noi dobbiamo fare pure quelli. L'uno non esclude l'altro bensi' serve uno e servirà l'altro. E io sono curioso di vedere i tempi. Fondi e input ce li abbiamo gia'".

Il governatore marchigiano pone l'accento, dunque, sulla difficoltà di realizzare nuovi posti letto di terapia intensiva negli ospedali esistenti e, soprattutto, sulle lentezze dovute alla burocrazia. "Chi ieri mi diceva 40 posti oggi già mi dice 20 oggi perchè dice '40 forse non mi ci stanno'- spiega Ceriscioli- Questo per dire la facilità di realizzare questi spazi dentro gli ospedali. Ma partirà anche quella partita perchè serve uno e serve l'altro per arrivare a 300 posti letto di terapia intensiva: 115 (dotazione iniziale) più 80 (ospedale Covid) piuù un altro centinaio. Così si arriva a 300 circa".