Bollettino Covid Veneto 4 marzo, sfiorati i 1500 contagi. Rt 1,12

Il bollettino della Regione Veneto ne segnala 1.487, 20 le nuove vittime. Dati dei ricoveri in crescita, ma senza criticità. In crescita anche l'Rt medio nei 14 giorni. Zaia: "La Regione, a causa di questi dati, rischia il passaggio in zona arancione".

Covid: il bollettino del Veneto del 4 marzo

Covid: il bollettino del Veneto del 4 marzo

Venezia, 4 marzo 2021 - Continua a crescere il numero dei casi di Coronavirus in Veneto, l’aumento delle ultime 24 ore sfiora i 1.500 nuovi contagi.

Il bollettino della Regione Veneto ne segnala 1.487 che portano il totale dei contagiati a 338.237. Sono 26.601 gli attualmente positivi (+837). Cresce anche il numero dei decessi, 9.911. Sono 20 le nuove vittime, tre in più rispetto a ieri. In leggero aumento, ma senza criticità, anche il dato che riguarda i ricoveri ospedalieri, 1.358 in totale (+9). Di questi 1.202 si trovano in area non critica (+8) e 156 in terapia intensiva (+1).

In crescita anche l'Rt medio nei 14 giorni, salito a 1,12, oltre il limite consentito per restare in zona gialla. A confermarlo il Governatore del Veneto Luca Zaia, che ha anche anticipato che la Regione, a causa di questi dati, rischia il passaggio in zona arancione.

Un rischio concreto nonostante la situazione atipica negli ospedali, al momento attuale definita non critica. ”Non abbiamo tassi di ospedalizzazione importanti - ha confermato Zaia - con il 12% delle terapie intensive e il 14% dei posti letto in area non critica occupati”.

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L'incidenza regionale è di 151,3 nuovi casi la settimana ogni 100mila abitanti. A preoccupare è soprattutto il tema delle scuole, responsabili, secondo il Governatore, dell’aumento dei casi. A causa di alcuni focolai di variante inglese nelle scuole dell'alta padovana, la provincia avrebbe un’incidenza di 200 casi su 100mila abitanti e potrebbe essere alle soglie del blocco delle scuole.

“Stiamo facendo un'analisi per capire a livello sub regionale se ci possono essere delle aree omogenee - ha spiegato Zaia -. Il Dpcm fissa delle regole chiare che noi seguiremo ma siamo preoccupati per il tema della scuola e la seguiremo a vista. Nella scuola c'è uno spaccato di quello che è la situazione epidemiologica della popolazione, però rispetto alla prima fase c'è il tema delle varianti che pesano di più sui giovani, rispetto alla prima fase in cui si diceva che i ragazzi nelle scuole non avevano problemi. Il 'vantaggio' è che possiamo garantire una didattica a distanza"- ha concluso.

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