Caso Jolanda, discussa l'archiviazione per Bonaccini: deciderà il Gip

Per la Procura ferrarese l'inchiesta non aveva dimostrato la tentata "coartazione" da parte del presidente dell'Emilia Romagna

Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini (Dire)

Il presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini (Dire)

Bologna, 21 ottobre 2021 - Si è discussa questa mattina davanti al Gip del tribunale di Ferrara Danilo Russo l'archiviazione chiesta dalla Procura per il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, indagato per abuso di ufficio e concussione, dopo l'esposto del sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato.

I fatti risalgono alla campagna elettorale per le ultime Regionali e Bonaccini era accusato di aver fatto pressioni affinché la vicesindaca Elisa Trombin revocasse la candidatura in appoggio alla leghista Lucia Borgonzoni, sfidante di Bonaccini e di aver 'punito' il Comune di Jolanda con la revoca di un comando di dipendenti.

Sentite le parti, la Procura con il pm Ciro Alberto Savino, il professor Vittorio Manes, difensore di Bonaccini e l'avvocato Gabriele Bordoni, per Pezzolato, il Gip si è riservato la decisione, attesa nei prossimi giorni. 

La tesi della Procura

Per la Procura ferrarese, in sostanza, l'inchiesta non aveva dimostrato una tentata "coartazione" da parte di Bonaccini nei confronti di Trombin. E poi anche il tono di una telefonata del 20 gennaio 2020 del governatore a Pezzolato, registrata dal sindaco di Jolanda che la considera minacciosa, secondo il pm, invece, non era intimidatorio. Non è dimostrabile, sempre per la Procura, anche l'ipotizzata ritorsione, cioè l'abusivo ritiro dei tre dipendenti dei comuni limitrofi, "sconfessata dalla ricostruzione dei fatti e dalle giustificazioni accertate nel corso delle indagini".

L'avvocato di Pezzolato

La difesa Pezzolato, che si è opposta all'archiviazione, sostiene invece che non si trattò di un fatto bagatellare, "perché si è andato a incidere, maldestramente e in maniera arrogante - ha spiegato l'avvocato Bordoni - su un piccolo Comune, che andava rispettato. L'avversario politico era Trombin, mentre si è andati a prendere come bersaglio un sindaco e il suo Comune. È un fatto antipatico, bisogna vedere se integra reato. E non è un fatto politicizzato, a politicizzarlo è stato il governatore: Pezzolato non ha cercato nessuno. È stato cercato, minacciato e dopo che le minacce non sono andate a segno, è stato punito non lui, ma il suo Comune, togliendogli risorse".

Il Gip deciderà contestualmente anche su un fascicolo parallelo, anche questo con richiesta di archiviazione, con Pezzolato accusato di diffamazione da Andrea Zamboni, sindaco di Riva del Po.