Burioni quarta dose: "Virus contagiosissimo, ma sono qui grazie al vaccino"

La testimonianza del virologo a Che tempo che fa: "Senza sarei potuto essere in ospedale, a soffrire". In previsione di un aumento dei casi di positività, mostrando un grafico ha spiegato che "un non vaccinato ultracinquantenne ha 14 volte la probabilità di morire di Covid rispetto ad un coetaneo con le quattro dosi”

Roma, 17 ottobre 2022 – “Il virus è contagiosissimo. Nelle prossime settimane è probabile che in molti finiscano per incontrarlo - scandisce Roberto Burioni, tornato ospite in presenza nello studio di Fabio Fazio a Che tempo che fa dopo avere contratto il covid -. Quando lo si incontra, ricordatevi di questa immagine. Ma in quale linea stare è una decisione vostra. Io ero in quella gialla, quella della quarta dose, e sono molto contento di essere qui, guarito, a spiegarvi perché pochi giorni dopo un'infezione che una volta era pericolosissima, oggi sono in uno studio televisivo a dirvi grazie per l'attenzione che mi avete dedicato”. 

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Così il virologo Roberto Burioni intervenendo su Rai Tre a Che tempo che fa di Fabio Fazio, mostrando i dati del tasso di mortalità del Covid negli ultracinquantenni degli Stati Uniti (analizzato tra aprile e luglio 2022). “Un non vaccinato ultracinquantenne ha 14 volte la probabilità di morire di Covid se si prende la malattia rispetto ad un coetaneo con le quattro dosi”, ha detto. Quattro dosi, le stesse che si era fatto somministrare lui. Eppure il virus lo ha infettato ugualmente.

 

Il medico pesarese ha raccontato la sua esperienza col Covid: “Ho avuto un po' di febbre, mal di gola, tosse, ma sono qui in buona salute, nonostante tutto. Senza vaccino sarei potuto essere in ospedale, rischiando la vita, soffrendo e consumando risorse che per fortuna si possono usare per chi ne ha bisogno e per quelle malattie per cui non esiste vaccino – ha aggiunto -. Bisogna fermare una verità inoppugnabile. Il vaccino da quando c'è Omicron è meno efficace nell'impedire il contagio. Ma rimane efficace nell'evitare la malattia grave e la morte. È come se fosse un casco. Non protegge tanto gli altri, ma il motociclista stesso. Se nel 2021 vaccinarsi era un gesto di responsabilità sociale, per salvare gli altri, oggi è più egoistico: chi si vaccina protegge di più se stesso, anche se poi indirettamente porta beneficio anche agli altri essendo meno contagioso”.

E ancora: “Nonostante la quarta dose di vaccino fatta il 30 settembre, lo scorso fine settimana ho contratto il Covid – ha ricordato -. I soliti hanno detto: 'Burioni si è vaccinato e il vaccino non funziona'. Non è vero. Il virus che circola adesso, la variante Omicron 5, è molto diverso da quello circolato fino a dicembre 2021. Alcuni virologi hanno chiesto, addirittura, che al virus fosse cambiato nome. Fino a Omicron il vaccino aveva un efficacia altissima. Uno studio dell'aprile 2021 mostra la capacità della vaccinazione di prevenire il contagio al 92 per cento. Un valore eccezionale”.

Omicron 5, appunto, ha fatto saltare il banco: “Il virus ha acquisito la capacità di sfuggire, almeno in parte, alle nostre difese. La protezione data dal vaccino è molto diminuita e molti vaccinati si infettano. Ma ci sono due cose: una importante, l'altra importantissima. Chi si infetta ed è vaccinato, è meno contagioso anche con la variante Omicron: il vaccino ha mantenuto la capacità di limitare il contagio. La cosa importantissima, invece, è che il vaccino è rimasto estremamente efficace da proteggere dalla malattia grave”. Su esplicita domanda di Fazio, all'inizio Burioni ha detto “che il peggio sia passato è molto probabile, perché il virus pur essendo diventato molto contagioso non sta incontrando una platea di persone non immuni: la maggior parte sono vaccinate o hanno già contratto la malattia. Ma il virus non è stabile. La comparsa di una variante insidiosa ha portato ad un picco dei casi e un numero non irrilevante di decessi. Chi dice che è un'influenza... Un'influenza non fa 10mila morti in un'estate”.

Poi sul ricorso alle dosi aggiuntive di vaccino: “Fare la quarta o quinta dose aumenta tantissimo la protezione contro la malattia grave. Quindi è consigliabile farla il prima possibile, tutti dai 12 anni in su, e quelli più grandi o con altre patologie che sono più a rischio. Se è necessario aspettare? No, assolutamente”.