Caccia Marche, bocciatura bis per la preapertura

Nuova vittora per le associazioni ambientaliste. Doppiette ferme sabato 7, domenica 8 e poi anche l’11 e il 12 settembre

Niente preapertura della caccia nelle Marche

Niente preapertura della caccia nelle Marche

Ancona, 7 settembre 2019 - Secondo stop per la caccia in dieci giorni, le associazioni ambientaliste e animaliste incassano una nuova vittoria al Tar. È di ieri infatti la decisione del tribunale amministrativo delle Marche, al quale si erano rivolti Enpa, Italia Nostra, Lac, Lav, Lupus in Fabula, Pro Natura Marche e Wwf, di sospendere di nuovo la preapertura della stagione venatoria durata di fatto solo una domenica, quella del primo settembre scorso, e solo un giorno lavorativo, quello di mercoledì 4.

Il Tar ha accolto il ricorso aggiuntivo presentato dal legale delle associazioni, l’avvocato Tommaso Rossi, che aveva impugnato la seconda delibera scritta in fretta e furia dalla giunta regionale venerdì 30 agosto (era stata rivista per le specie cacciabili, riducendole così come i giorni autorizzati, anche questi scesi di numero) e pubblicata solo lunedì scorso quindi non in tempo per le associazioni per fare subito il ricorso prima che i cacciatori riprendessero a sparare. Con il nuovo decreto cautelare del Tar, adesso non si potrà cacciare nelle giornate di preapertura che la Regione aveva indicato e che sono oggi, domani, l’11 e il 12 settembre.

La battaglia tra ente e associazioni continua e si attende il 18 settembre quando il Tar entrerà nel merito del ricorso. Dopo la prima impugnazione erano insorte le associazioni dei cacciatori che avevano pagato la quota per la stagione venatoria senza la possibilità di cacciare. Così la corsa ai ripari della Regione con la seconda delibera (approvata dalla II Commissione) come escamotage. La mancanza di un piano faunistico venatorio però adesso pone dubbi anche sul futuro della caccia nelle Marche.

Intanto, le associazioni brindano. "Per l’ennesima volta è stata sonoramente bocciata l’arroganza e la superficialità legislativa dell’assessore alla caccia Pieroni e della Regione Marche – dicono le associazioni all’unisono –, che in spregio alle più elementari norme del diritto, esattamente come lo scorso anno, avevano nuovamente aggirato il decreto monocratico del Tar, permettendo ai cacciatori di effettuare ugualmente la preapertura e di fare mattanza delle specie colombaccio, cornacchia grigia, gazza e ghiandaia. Adesso vedremo cosa si inventeranno ancora Pieroni e la maggioranza in Regione per accontentare ad ogni costo la bramosia sparatoria dei cacciatori marchigiani e per eludere ancora le sacrosante decisioni del Tar". Le

associazioni hanno dedicato questa vittoria a tutti gli animali selvatici.