CronacaCadavere senza testa a Forlì, una ‘faida’ in famiglia nel giallo di Franco Severi?

Cadavere senza testa a Forlì, una ‘faida’ in famiglia nel giallo di Franco Severi?

In tutto sette fratelli: uno di loro accusa gli altri. I genitori sono morti tempo fa. Restano ancora da definire in tribunale alcuni piccoli contenziosi

Forlì, 24 giugno 2022 - Sono in lite perenne, da anni. Sette fratelli, uno di loro contro tutti. Cause civili e penali, che si assommano nel tempo. Una delle prime fu per un incendio. A denunciare Franco fu ovviamente il fratello ostinato, tenace. Che rivendicava diritti. E incolpava gli altri, di un po’ di tutto. Questa è almeno la versione che emerge dalle prime dichiarazioni, informali, che sono giunte agli investigatori.

Aggiornamento: Corpo senza testa a Forlì, la criminologa: "Franco conosceva bene il suo assassino" - Cadavere decapitato a Forlì: si cerca la testa di Franco Severi

Ieri pomeriggio, a Ca’ Seggio, a pochi metri dal ritrovamento del cadavere senza testa di Franco Severi, è salito l’avvocato Max Starni, che assieme al collega Massimo Mambelli sostiene i fratelli Severi contro l’altro (foto).

La questione famigliare verrà focalizzata fino al minimo dettaglio dai militari dell’Arma impegnati sul fronte delle indagini. Forse già da questa mattina gli inquirenti cominceranno a sentire i famigliari di Franco Severi. (Uno dei fratelli è un poliziotto in pensione). Gli aspetti da chiarire sono tantissimi. Non si contano. Ciò che vogliono capire i carabinieri è se negli ultimi giorni Franco abbia subito minacce, da chiunque. Magari lui stesso s’è sfogato con qualcuno.

Non parlava tanto, Franco. Ma "era un uomo buono. Litigioso, qualche volta, ma chi non lo è", ammette un vicino. Oddio, vicino si fa per dire. Si tratta di un uomo in auto, sulla strada che scende quasi in picchiata verso la Bidentina, incavata nel denso e lugubre fianco boschivo di questo ciglio appenninico. L’uomo si ferma quando vede salire i carabinieri. Chiede che è successo. "Oh mamma mia, povero Franco..." sospira.

Poco dopo approda da una curva il furgoncino del canile comunale di Forlì, che viene a prendere il cane di Franco. Adesso per lui si prospetta un’altra vita. Per Franco invece è finita. Nel modo più orribile che ci sia.

La lente dei militari dell’Arma – presenti sia quelli della Compagnia di Meldola, sia i colleghi del Reparto investigativo provinciale – si focalizzerà anche su chi possa aver visto viva per l’ultima volta la vittima. Un particolare non da poco. Ma ancora non si sa chi possa essere stato. Forse potrebbe essere utile, sul punto, l’amico che mercoledì alle 21.45 ha ritrovato il cadavere decapitato di Franco. "Non lo vedevo da un pezzo, volevo fargli un saluto" ha ripetuto ai carabinieri. Che però nelle prossime ore vorranno risentirlo. Così come sentiranno il fratello riottoso di Franco. Colui che – stando a quanto riferito ai militari – avrebbe innescato nel corso degli anni diverse cause contro gli altri fratelli. Tra queste ce ne sarebbe anche una per minacce contro la madre di Franco, morta qualche tempo fa. Molti di questi contenziosi, di piccolo cabotaggio, sono stati archiviati. Qualcuno è ancora in piedi. Ma ora c’è un corpo senza testa. La storia si fa tosta.

ma. bur.