Caso Martina, annullate le assoluzioni ai due giovani aretini: il caso torna in appello

La Corte di Cassazione ha deciso di rimandare il caso in appello. Torna in sospeso la posizione di Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi. La ricostruzione della vicenda

Martina Rossi

Martina Rossi.

Arezzo, 21 gennaio 2021 - Annullate le assoluzioni a carico dei due ragazzi di Castiglion Fibocchi sulla morte di Martina Rossi. E' la sentenza clamorosa che riapre di colpo il caso che si trascina ormai da dieci anni. A prenderla dopo cinque ore di camera di consiglio è stata la Corte di Cassazione.

Ci sarà un appello bis per far luce sul caso della studentessa ventenne di Genova morta in Spagna il 3 agosto del 2011 cadendo dal balcone di un hotel a Palma di Maiorca, in Spagna, dove si trovava in vacanza con delle amiche. Lo ha deciso la Terza sezione penale della Cassazione rinviando a nuovo giudizio i due 28enni aretini prosciolti in appello, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi.

Il verdetto della Suprema Corte è arrivato dopo una lunga camera di consiglio preceduta dall'udienza a porte aperte alla quale hanno partecipato anche Franca Murialdo e Bruno Rossi, i genitori di Martina. Padre e madre, ormai in pensione, lei insegnante e lui ex camallo del porto di Genova, hanno seguito tutte le fasi processuali e si battono per la verità piena su quanto accaduto alla loro figlia.

Quella caduta dal sesto piano dell'hotel Santa Ana velocemente archiviata dalla polizia spagnola come suicidio. 

E così Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, i due ventottenni aretini di Castel Fibocchi, che hanno atteso la sentenza a Castiglion Fibocchi, tornano sotto processo in appello bis.

LE ORIGINI. Sono passati quasi 10 anni dalla morte di Martina Rossi, la studentessa ligure 23enne precipitata dal balcone di un hotel a Palma di Maiorca all'alba del 3 agosto 2011, dove si trovava in vacanza con le amiche. Oggi arriva la pronuncia della Cassazione sul processo svolto in Italia, a carico di due giovani di Arezzo, che la ragazza aveva conosciuto durante quella vacanza.

LE INDAGINI - Il caso, archiviato in Spagna come suicidio, era' stato oggetto di indagini inizialmente da parte della procura di Genova, che poi ha trasmesso gli atti, per competenza, ai pm di Arezzo. L'inchiesta viene chiusa nel febbraio 2017, e, qualche mese dopo, viene chiesto il rinvio a giudizio di Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, per le ipotesi di reato di tentata violenza sessuale di gruppo e morte come conseguenza di altro delitto. Secondo i pm, la ragazza cadde dal balcone mentre cercava di sfuggire a un tentativo di stupro.

I PROCESSI - Il processo di primo grado si e' svolto davanti al tribunale di Arezzo per circa un anno. Il 14 dicembre 2018 la prima sentenza: i due imputati vengono condannati a 6 anni di reclusione. Un verdetto ribaltato in secondo grado, quando Vanneschi e Albertoni, il 9 giugno dello scorso anno, vengono assolti "perche' il fatto non sussiste" dalla Corte d'appello di Firenze: il reato di morte come conseguenza di altro delitto, in ogni caso, e' gia' coperto dalla prescrizione.

IL RICORSO. La sentenza di assoluzione viene impugnata dal pg di Firenze Luciana Singlitico e dalla famiglia di Martina Rossi, parte civile nel processo, dopo il deposito delle motivazioni: nei ricorsi si sostiene che la Corte d'appello non avrebbe valutato "i singoli indizi, in se' e in maniera unitaria". E di "vizi" nella motivazione ha parlato oggi anche il pg di Cassazione Domenico Seccia, chiedendo venisse svolto un processo d'appello-bis. E questa è stata la linea adottato dai giudici.