Centri commerciali e weekend: oggi protesta contro le chiusure

Alle 11 la contestazione. Tutti i negozi e i punti vendita abbasseranno le serrande per chiedere la riapertura anche il sabato e la domenica

La protesta di una commerciante di un centro commerciale

La protesta di una commerciante di un centro commerciale

Bologna, 11 maggio 2021 – Tutti i centri commerciali d’Italia protestano contro le chiusure nei fine settimana. Arriva oggi il gesto simbolico: alle 11 tutti i punti vendita di tutti i centri commerciali abbasseranno le saracinesche e fermeranno il lavoro per alcuni minuti. 

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Un’iniziativa, promossa dalle associazioni del commercio, Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione, per richiedere l’immediata revoca delle misure restrittive, che impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi da più di sei mesi (sono esclusi solo farmacie, parafarmacie, alimentari, edicole e tabaccherie). Coinvolti 30mila negozi e supermercati.

La protesta arriva dopo la retromarcia del Governo sulle riaperture inizialmente previste per il 15 maggio. Con la cancellazione e il rinvio della data, il Consiglio nazionale dei centri commerciali ha deciso di dare un forte segnale per promuoverne la riapertura

Ma la manifestazione nasce anche da trend al ribasso per tutto il comparto di vendita al dettaglio. Dati diffusi dall’Istat, infatti, evidenziano un andamento dei consumi molto debole e la necessità di favorirne la ripartenza per accompagnare la ripresa del Paese. 

Il mese di marzo è stato di difficoltà per il commercio al dettaglio: -1,6% per le vendite non alimentari. Mentre il relativo indice destagionalizzato, segnala Federdistribuzione, risulta ancora ben al di sotto dei valori pre-pandemia. "Per le aziende del commercio non alimentare, già duramente provate da molti mesi di chiusura, continua il trend negativo - spiega Carlo Alberto Buttarelli, direttore Relazioni con la filiera e ufficio studi di Federdistribuzione - I punti vendita devono poter operare a pieno regime per invertire la rotta e ritrovare la strada della crescita. Per assicurare la tenuta delle imprese, l'occupazione dei propri dipendenti e il supporto alle molte filiere collegate è necessario superare definitivamente la chiusura dei centri commerciali durante il fine settimana, tornando alla piena operatività".

Anche il presidente della Conferenza delle Regioni e governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, si è detto favorevole a una ripresa delle attività per palestre, parchi tematici, ristorazione al chiuso e centri commerciali nei weekend.

Inoltre, tutte le Regioni, inoltre, chiedono all’unanimità che il coprifuoco venga spostato alle 23. In questo modo si permetterebbe, vista anche la ripresa delle attività di ristorazione, di consentire a diverse categorie commerciali di accogliere i clienti in orari adeguati.

Mercoledì è prevista una riunione con il ministro della Salute, Roberto Speranza, per vagliare le ipotesi sul coprifuoco e la riapertura di determinate categorie commerciali, ma anche per discutere se rivedere o meno i parametri sanitari che determinano i colori delle regioni. Una richiesta a cui si accoda anche l'Emilia Romagna, il cui indice Rt è in risalita.

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