Colori regioni, come cambiano i parametri. I dati Covid di Emilia Romagna, Marche e Veneto

Contagi in rialzo in tutte le regioni italiane. L'Rt del Veneto sale a 1.17 e si avvicina a 1 anche l'indice delle Marche. In Emilia-Romagna salgono gli infetti. Rimangono molto basse le ospedalizzazioni. Il rischio zona gialla scongiurato dal nuovo cambio di rotta sulla valutazione dei criteri: peseranno di più i ricoveri. L'analisi del monitoraggio settimanale dei dati Covid-19

Dati Covid di Emilia Romagna, Marche e Veneto nell'ultimo monitoraggio

Dati Covid di Emilia Romagna, Marche e Veneto nell'ultimo monitoraggio

Bologna, 18 luglio 2021 - Il nuovo monitoraggio del Ministero della Salute conferma l'inversione di tendenza riguardo i contagi e l'avanzata della pandemia da Covid-19, riconducibile alla variante Delta che si sta espandendo nel Paese, che si era già notata la settimana scorsa. Tornano a salire indice Rt e incidenza a livello nazionale. Il primo da 0.66 passa a 0.91 e si avvicina sempre di più all'unità, l'incidenza invece sale da 11 a 14.

Il virologo: "Green pass, bisogna rendere la vita difficile ai no vax" - Coronavirus oggi Emilia Romagna: bollettino covid 18 luglio 2021. Dati e contagi

Ci sono per questo motivo, stanti le regole attuali, delle regioni che rischiano di tornare in zona gialla, tra le quali anche il Veneto che, a differenza di Emilia-Romagna e Marche, ha un'incidenza più alta, e un indice Rt superiore a 1, cioè 1.17. Secondo solo ad Abruzzo (1.21) e alla provincia autonoma di Bolzano (1.18). Tra l'altro tutte le Regioni, escluse solo Valle d'Aosta e provincia autonoma di Trento, hanno una classificazione complessiva di rischio 'moderata', così come è 'moderata' anche la valutazione di probabilità di diffusione. 

Dati Covid di Emilia Romagna, Marche e Veneto nell'ultimo monitoraggio
Dati Covid di Emilia Romagna, Marche e Veneto nell'ultimo monitoraggio

Per la determinazione della zona gialla è però vicino il cambio dei parametri per la valutazione del rischio epidemiologico delle regioni, con una minore rilevanza attribuita al numero dei contagi. L’indice dei 50 casi ogni 100mila abitanti non concorrerebbe più a determinare in maniera esclusiva l’assegnazione della fascia gialla e quindi alcune misure restrittive rispetto alla bianca comune oggi a tutte le regioni italiane. Dovrebbero avere un peso maggiore ospedalizzazioni e ricoveri, attualmente bassi in tutto il Paese, come chiesto dai Governatori.  Sarà la cabina di regia del Governo prevista per martedì 20 a delineare la rotta per un successivo decreto.

L'indice Rt ospedaliero rimane basso: da 0.78 della scorsa settimana è passato a 0.97. Sia nelle terapie intensive, sia nei reparti non critici la percentuale di occupazione è del 2%. "La elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità", si legge nella nota del ministero.

Vediamo quindi nel dettaglio la situazione per Emilia-Romagna, Marche e Veneto. Il monitoraggio è il numero 61, relativo alla settimana dal 5 all'11 luglio. (Qui il monitoraggio numero 60, riguardo la settimana dal 28 giugno al 4 luglio). 

Emilia-Romagna

Se la scorsa settimana non c'era molto da segnalare, gli ultimi dati rilevano una sostanziale progressione della pandemia ed è tutto in crescita, tranne l'occupazione degli ospedali che rimane stabile al 2%, in linea con i dati nazionali.

L'indice Rt sale da 0.73 a 0.87, mentre quasi raddoppiano i casi settimanali: da 347 a 604. Cresce anche l'incidenza: da 7.81 a 13.59, con un picco di 17.1 nella settimana dal 9 al 15 luglio. Rimane comunque ben al di sotto della soglia dei 50 casi su 100mila abitanti, che decreta il passaggio in zona gialla. 

Se con il monitoraggio precedente tutte le valutazioni erano 'basse', ora sono passate a 'moderate' la classificazione complessiva di rischio e la valutazione di probabilità di diffusione.

Per ora i dati di questa regione non preoccupano troppo, ma i cambiamenti sono repentini di settimana in settimana, così come sta succedendo nelle vicine Marche e Veneto.

Marche

Qui l'indice Rt ha fatto un balzo considerevole, salendo da 0.44 a 0.92 e avvicinandosi solo nel giro di una settimana a 1. Ma è l'unico dato in rialzo. I casi settimanali sono stabili: da 168 a 164. L'incidenza scende, seppur di poco: da 11.19 a 10.92. Un po' più alta (14.9) quella dal 9 al 15 luglio. 

Molto bassa l'occupazione ospedaliera: 1% come la settimana scorsa. Rimangono però 'moderate' la classificazione complessiva di rischio e la valutazione di probabilità di diffusione.

Il presidente di Regione, Francesco Acquaroli, ha confermato che le Marche rimarranno in zona bianca

Veneto

Delle tre regioni, il Veneto è quello con i dati più alti. L'indice Rt da 0.61 ha oltrepassato l'unità, raggiungendo il valore di 1.17. Dato che lo fa salire da uno scenario di tipo 1 a quello di tipo 2, in cui la diffusione è più ampia e serve maggiore accortezza per gestirla. Salgono anche incidenza e casi settimanali. La prima da 7.63 arriva a 18.05 (con un picco di 26.7 nella settimana dal 9 al 15 luglio). I casi invece diventano più del doppio e salgono da 370 a 876.

Come nelle Marche anche qui gli ospedali sono occupati solo all'1%. Ed è proprio sul dato basso dell'ospedalizzazione che il presidente Luca Zaia rilancia il suo appello, affinché non sia più il dato dell'incidenza a determinare il cambio di colore. È infatti con 50 casi su 100mila abitanti che si torna in fascia gialla. Per questo il governatore ha detto che il Veneto non rischia la zona gialla