Colori regioni, Rt Italia a 1,13. L'Emilia Romagna resta bianca

Ecco i dati del monitoraggio della cabina di regia: una regione a rischio alto. Marche in zona gialla da lunedì assieme alla Liguria e a Trento, Veneto già da stasera

Bologna, 17 dicembre 2021 -  Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato l'ordinanza con cui si sancisce il passaggio per Marche, Liguria, Veneto e Provincia Autonoma di Trento in zona gialla. L'ordinanza entrerà in vigore da lunedì 20 dicembre. Il Veneto, con un'ordinanza specifica, anticipa l'obbligo di mascherina all'aperto - sostanzialmente l'unico cambiamento del passaggio dall'area bianca a quella gialla m- già da stasera avendo registrato oggi oltre 5mila contagi.

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Quanto al monitoraggio settimanale, sale ancora l'incidenza settimanale dei casi Covid in Italia con 241 casi per 100.000 abitanti nella settimana che va dal 10 al 16 dicembre 2021 contro 176 per 100mila abitanti della settimana precedente (3-9 dicembre 2021). Scende ancora, invece, nella settimana che va dal 24 novembre al 7 dicembre l'indice Rt, per la terza settimana consecutiva, attestandosi a 1,13 (range 1,09-1,19), contro 1,18 di sette giorni fa e 1,20 di quelli precedenti). In leggera diminuzione quindi ma sempre al di sopra della soglia epidemica. Questi i dati della cabina di regia per il monitoraggio settimanale, forniti dall'Istituto superiore di sanità.

Covid, monitoraggio della cabina di regia
Covid, monitoraggio della cabina di regia

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E le quattro Regioni e Province autonome passate in giallo sono quelle che hanno superato la soglia di allerta dei tre parametri di sicurezza, ovvero un'incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 casi Covid ogni 100.000 abitanti e contemporaneamente il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid superiore al 15% e tasso di occupazione in terapia intensiva superiore al 10%. Sono le Marche (264; 15,6% e 16,7%), il Veneto (498,9; 16%; 15%) oltre alla Liguria (incidenza 313,1; area medica 17,9%; intensive 13,7%); PA Trento (299,8; 17,6%; 21,1%). 

"In forte aumento il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (42.675 contro 37.278 della settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (31% contro 34% la scorsa settimana). È in aumento la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (43% contro 40%), mentre è stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (26% contro 26%)".

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Ricoveri e Terapie intensive

É stabile, ma ancora sopra la soglia epidemica, l'indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09 al 7 dicembre contro 1,07 al 29 novembre). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 9,6% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 16 dicembre) contro l'8,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 9 dicembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 12,1% (rilevazione giornaliera del ministero della Salute al 16 dicembre) rispetto al 10,6% del 9 dicembre.

Insomma secondo l'ultimo monitoraggio dell'Istituto superiore della sanità aumentano in Italia i tre parametri che decretano il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla. E a impensierire c'è appunto la variante Omicron che oltre a far lievitare i contagi incide anche sulla pressione ospedaliera. L'unico dato in calo resta quindi l'indice di trasmissibilità.

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Marche in zona gialla

Da lunedì prossimo 20 dicembre le Marche passeranno in zona gialla. "Questo passaggio – spiega il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli -, in base all’andamento dell’incremento dei ricoveri in area medica, era previsto per lunedì 27 ma nelle giornate di mercoledì e di ieri si è registrata una forte accelerazione dell’incidenza, superando il fatidico 15% che ci consentiva di restare in zona bianca". 

Nelle Marche sono i dati pessimi, con terapie intensive e degenze che hanno superato i livelli di allarme, a spingere l'entrata della regione in zona gialla già da lunedì prossimo, il 20 dicembre. A parlare sono i dati dell'ultimo bollettino Covid delle Marche con 753 nuovi positivi. Le Marche hanno 15,6% per le aree mediche e 16,7% per le rianimazioni, con un'incidenza dei casi a 264 su 100mila. Il Veneto è al 16% per le ospedalizzazioni e al 15% per le terapie intensive con un'incidenza a 498 casi su 100mila. 

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E se da lunedì 20 dicembre il passaggio in zona gialla è certo anche per il Veneto. l'Emilia Romagna resterà in zona bianca.  Si trovano già in zona gialla invece: il Friuli Venezia Giulia, la Provincia autonoma di Bolzano e la Calabria. 

Zaia: "Dati da zona gialla, obbligo di mascherina all'aperto"

Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ha annunciato un'ordinanza che obbliga l'uso della mascherina all'aperto, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni. Zaia ha specificato che la misura previene l'ingresso del Veneto in zona gialla. "Il Veneto ha il 13% di occupazione delle terapie intensive, tre sopra il limite di zona gialla, e in area medica il 15%, esattamente quello che fa scattare la zona gialla", aveva anticipato il Governatore.

"Siamo in una fase - ha aggiunto - nella quale la circolazione del virus è importante. I dati dicono che l' Rt è a 1.15, l'incidenza di 506,3 su 100 mila residenti a settimana; è alta ma lo è anche in proporzione ai tamponi che facciamo".

Emilia Romagna ancora in zona bianca

L'Emilia Romagna non entrerà quindi in zona gialla questo lunedì ma registra comunque una situazione preoccupante anche alla luce dell'arrivo della variante Omicron in regione (proprio ieri sono state riscontrate tracce della nuova variante in 4 tamponi a Modena, dopo i due casi accertati a Piacenza). Sono sei al momento le province dell'Emilia Romagna che per incidenza del virus rientrano tra le 26 che superano i 250 casi per 100.000 abitanti. secondo i dati Gimbe infatti ci sarebbero Rimini (411), Forlì-Cesena (330), Ravenna (321), Ferrara (287), Reggio Emilia (285) e Bologna (268). Insomma il rischio di finire in zona gialla per le feste esiste. Di positivo c'è che in Emilia Romagna  le soglie del 15% per l'area medica e del 10% per l'area critica non risultano entrambe superate, solo quella per le terapie intensive (10,3%).