GAIA GENNARETTI
Cronaca

Come (ri)abitare la montagna: "Economia green e più servizi"

Festival della soft economy, il report di Symbola: "Equilibrio ed equità per un benessere diffuso"

Come (ri)abitare la montagna: "Economia green e più servizi"
Come (ri)abitare la montagna: "Economia green e più servizi"

TREIA (Macerata)

Abitare la montagna, green communities, tutela dei territori e delle comunità montane. Sono i temi al centro dei lavori dell’undicesima edizione del Festival della soft economy, che si sta svolgendo a Treia in questi giorni. Tre giorni, da ieri fino a domani, per ragionare sulla "Sfida territoriale. Geografie e strategie contro le crisi climatica e demografica". Tematiche su cui Symbola ha sempre posto l’attenzione, ma che oggi, come ha sottolineato il sindaco di Treia, Franco Capponi, "non sono più futuribili, ma molto attuali: i cambiamenti climatici, lo spopolamento e l’inaridimento dell’economia dell’entroterra, i sistemi di difesa delle aree interne, lo sviluppo sostenibile, la valorizzazione turistica e paesaggistica e il risparmio energetico. Per tutto questo sono state stanziate le risorse del Pnrr, del Piano nazionale complementare e del progetto Next Appennino". Dai lavori della prima giornata è emersa chiara l’importanza di individuare strategie e azioni capaci di ridare la centralità alla montagna. E questo oggi più che mai, visti i sempre più frequenti fenomeni estremi, come la siccità o le intense precipitazioni che provocano alluvioni, incendi boschivi o esondazioni. "Le alluvioni a maggio in Emilia Romagna e a novembre in Toscana – si legge nel documento di convocazione del Festival, presentato da Symbola e Uncem –, oltre ad avere provocato il tragico bilancio complessivo di 24 vittime, sono la dimostrazione di come anche due delle regioni europee più forti e dinamiche possano vedere compromesse le basi stesse della loro competitività economica. L’alluvione in Emilia-Romagna in particolare, con una stima provvisoria di circa 9 miliardi di danni, è la quarta catastrofe naturale per ammontare dei danni economici a livello globale". Il claim, quindi, è di lavorare affinché maturi la consapevolezza della centralità geografica della montagna e, di conseguenza, anche la sua centralità politica. La proposta è di dare vita a un programma centrato sull’economia circolare in grado di realizzare quelle azioni di adattamento e mitigazione necessarie a contrastare la crisi climatica. E di pari passo serve pensare a un progetto di neo-popolamento della montagna. Gli strumenti: la legge Realacci per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni, la strategia delle green communities, la legge forestale e la strategia forestale, la valorizzazione di servizi ecosistemici ambientali. "Per una montagna contemporanea, capace di vincere le sfide delle crisi climatica e demografica", le parole chiave di Alessandro Rinaldi, direttore ricerche statistiche economiche del Centro studi Guglielmo Tagliacarne, sono "equilibrio ed equità. Solo così potremo avere benessere diffuso".