Coronavirus, anticorpi in quattro marchigiani su 100

Duemila cittadini (la metà dei contattati) si sono sottoposti al test sierologico nazionale. Un’ottantina dovrà effettuare il tampone

Coronavirus, prelievi per i test sierologici

Coronavirus, prelievi per i test sierologici

Ancona, 19 giugno 2020 - I dati sono ancora riservati , ma confermano gli studi dell’epidemiologia delle Regione. Un marchigiano su dieci è verosimilmente venuto a contatto con il virus. I numeri hanno premiato in più di un’occasione la gestione sanitaria delle Marche anche rispetto ai tanto celebrati protagonisti del Veneto e dell’Emilia Romagna. Ceriscioli può snocciolare curve epidemiche nettamente migliori degli altri.

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E l’indagine sierologica condotta dal ministero della Salute e dall’Istat è riuscita a testare circa duemila marchigiani, su un obiettivo di partenza di quattromila italiani indicati sulla base di una accurata composizione anagrafica. L’obiettivo totale era su 150 mila italiani. Ma la metà di quei quattromila cittadini ha preferito rinunciare, ha scelto di non sapere i suoi rapporti con il Covid 19. Ma chi ha detto sì, è poi rimasto in attesa di sapere il verdetto del test. Per alcuni la telefonata arriverà probabilmente in questi giorni, visto che oltre 80 soggetti sono risultati positivi al test sierologico nazionale ed ora dovranno, come tanti altri cittadini marchigiani risultati positivi a quel test effettuato da aziende private per riavviare le fabbriche, essere soggetti al tampone.  

Il sierologico , infatti, registra cosa è accaduto nel passato e se nel sangue ci sono anticorpi al virus. Ma per sapere cosa succede al momento attuale bisogna sottoporsi a tampone. È quello che sarà fatto a breve.  

«L’obiettivo dell’indagine – scrive l’Istat – è capire quante persone hanno sviluppato gli anticori al coronavirus anche in assenza di sintomi. Attraverso questa indagine otteniamo informazioni necessarie per stimare le dimensioni e l’estensione dell’infezione nella popolazione". Bisogna anche ricordare che nelle settimane passate dall’ipotesi uno su dieci si era saliti anche a numeri maggiori, fino a centinaia di migliaia di ipotetici casi. Le dimensioni di cui parliamo appaiono più credibili e, peraltro, scientificamente provate.

Il target primario selezionato, un campione rappresentativo della popolazione nazionale, offre risultati che potranno essere importanti, soprattutto in momenti in cui si affrontano nuovi focolai, magari meno pericolosi del passato per la ridotta influenza del virus, ma comunque significativi di una persistenza dell’epidemia nella popolazione. D’altra parte avendo la Regione numeri molto limitati di positività (6800 circa marchigiani registrati) nei suoi conteggi, e pur facendo centinaia di tamponi ogni giorno nel "percorso guariti" o nel "percorso malati", fa fatica ad attivare un quadro riassuntivo totale.  

Tanto che gli esperti della Regione stanno riverificando le cause della morte dei quasi mille marchigiani dichiarati vittime del virus. E non sono esclusi, a stretto giro, colpi di scena sui numeri ufficiali dei morti. Intanto la Regione sottolinea di essere al quarto giorno consecutivo senza morti da pandemia. E con 4 nuovi casi di positività tutti legati ad un focolaio composto da pakistani residenti a Morrovalle (Macerata) e in qualche modo legati a soggetti abitanti nell’Hotel House di Porto Recanati.

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