Coronavirus, bollettino di oggi 16 luglio. Focolai e rientri, in Emilia Romagna contagi su

Sono 46 i nuovi positivi al Covid, il triplo di mercoledì. Ma nessun decesso: dati provincia per provincia. Felicori: “Col distanziamento non riusciremo a riaprire i teatri”

Coronavirus, il bollettino di oggi, 16 luglio: 46 contagi (Foto Dire)

Coronavirus, il bollettino di oggi, 16 luglio: 46 contagi (Foto Dire)

Bologna, 16 luglio 2020 – Quasi il triplo dei contagi di ieri in Emilia Romagna: 46. E' il dato più rilevante del bollettino sul Coronavirus di oggi, 16 luglio, che vede salire a 29.035 i casi di Covid in regione dall'inizio dell'epidemia. Dei 46 nuovi positivi 30 sono asintomatici: sono stati individuati nell’ambito delle attività di tracciamento dei contatti e screening regionali.

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Per la maggior parte sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero. I tamponi effettuati da ieri sono 4.459, per un totale di 563.225. A questi si aggiungono anche 1.576 test sierologici. Non si registrano nuovi decessi in tutto il territorio regionale.

La mappa dei contagi

I nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono alla provincia in cui è stata fatta la diagnosi, sono così distribuiti a livello provinciale: 4.567 a Piacenza (invariato), 3.731 a Parma (+2), 5.023 a Reggio Emilia (+8, di cui tre sintomatici), 4.028 a Modena (+12, di cui due sintomatici), 5.115 a Bologna (+17, di cui 11 sintomatici); 405 a Imola (invariato), 1.055 a Ferrara (+1); 1.098 a Ravenna (+5), 966 a Forlì (+1), 820 a Cesena (invariato) e 2.227 a Rimini (invariato).

Aumentano i casi attivi

guariti salgono a 23.566 (+18): l’81,2% dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.198 (28 in più di ieri).

Ma il 91,9% è in isolamento domiciliare

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.101 (+28), il 91,9% di quelle malate. Restano 9 i pazienti in terapia intensiva e 88 quelli ricoverati negli altri reparti Covid.

Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 23.566 (+18 rispetto a ieri): 211 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.355 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Coronavirus Italia, il bollettino di oggi

I pazienti attualmente positivi al coronavirus sono 12.473, 20 in meno rispetto a ieri, mentre sono 20 le vittime, in aumento rispetto alle 13 di ieri (+7) per un totale di 34.017 vittime dall'inizio della pandemia. E' quanto emerge dal bollettino odierno diffuso dal Ministero della Salute, secondo cui sono in crescita i nuovi contagi: nelle ultime 24 ore sono stati riscontrati 230 nuovi positivi rispetto ai 162 di ieri (+68), di cui 80 registrati in Lombardia (circa un terzo).

Intanto un rapporto Istat-Iss chiarisce finalmente l'impatto del Covid-19 sulla mortalità. Secondo l'indagine, infatti, il virus è causa diretta di morte nell'89% dei decessi di persone positive, in pratica 9 italiani su 10 ricoverati in ospedale tra febbraio e maggio e poi deceduti sono stati vittime del SarsCov2. 

I dati delle regioni

Felicori: "Col distanziamento teatri chiusi"

“Non riusciremo a riaprire e far ripartire i teatri se non viene tolto l'obbligo del distanziamento: proporremo dunque l'obbligo della mascherina, ma se non si potranno occupare tutti i posti è difficile che i teatri si rimettano in piedi”. Lo ha detto l'assessore regionale alla cultura dell'Emilia-Romagna, parlandone in commissione consiliare.

“L'epidemia - ha detto Felicori - ha colpito duramente tanti settori, ma la cultura è senza dubbio uno dei più colpiti e uno dei più indifesi. Sicuramente dobbiamo trarre una lezione da quello che ci è capitato, mettendo mano al sistema contrattualistico: il lavoro non deve essere precario e sottopagato”.

Focolai nella logistica, si riunisce la Commissione

Si è riunita questa mattina la Commissione Logistica del Tavolo metropolitano per la sicurezza sui luoghi di lavoro per un confronto sul comparto della logistica bolognese. All’incontro hanno partecipato il vice sindaco Fausto Tinti per la Città metropolitana, l’assessore Marco Lombardo per il Comune di Bologna, il professor Paolo Pandolfi per l’Ausl e delle organizzazioni sindacali. Dal confronto è uscito un quadro che ha evidenziato come le azioni di contenimento messe in campo stiano funzionando, sia grazie ai Protocolli di sicurezza, sia all'applicazione della checklist prodotta dalla Commissione, sia grazie ai numerosi controlli e verifiche effettuati dall’Ausl.  “L’emergenza Covid – ha affermato Fausto Tinti - ha evidenziato una debolezza della filiera logistica come sistema strutturale. Stiamo lavorando oltre che sull’aspetto socio sanitario dei lavoratori anche sull’organizzazione del lavoro in logistica tramite i Protocolli di sito in modo da poter dare una risposta che ci permetta di affrontare il problema anche a lungo termine. Inoltre il tema della qualità del lavoro nella logistica è strategico anche in prospettiva per quanto riguarda futuri nuovi insediamenti. Su questo come Città metropolitana stiamo mettendo a terra strumenti che garantiscano anche la sostenibilità del lavoro”.   “La Commissione di oggi – ha sottolineato Marco Lombardo - è stato un utile momento di confronto sulle condizioni di sicurezza del comparto della logistica. Il settore della logistica è strategico per il nostro territorio e per tutto il Paese. Tuttavia bisogna evitare che il virus trovi terreno fertile laddove le condizioni di lavoro sono più basse. C’è uno stretto legame tra lavoro e salute. Le condizioni di lavoro e le condizioni di vita possono influire sul rischio di nuovi focolai di contagio. Le azioni messe in campo stanno funzionando, ma non bisogna abbassare la guardia perché l’attività di prevenzione sulla sicurezza nelle aziende necessita di una capillare azione di monitoraggio e controllo sulla osservanza delle regole. Stiamo lavorando in sinergia fra le istituzioni e in stretto contatto con le imprese e le organizzazioni sindacali per intervenire in maniera tempestiva ed efficace.”