Coronavirus, bollettino di oggi 30 giugno. Marche, terzo giorno di fila senza contagi

Processati 995 tamponi, scendono a 8 i ricoverati per covid in tutta la Regione. Nessuna vittima. Piano da 5 milioni per ridurre le liste d'attesa

Coronavirus, nelle Marche la curva scende da settimane (Foto Cusa)

Coronavirus, nelle Marche la curva scende da settimane (Foto Cusa)

Ancona, 30 giugno 2020 - Un'altra giornata senza nuovi contagi e senza vittime nelle Marche: è la terza di fila. Dice questo il bollettino sul Coronavirus di oggi, 30 giugno. Il Gores ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati processati in totale 955 tamponi, di cui 624 nel percorso nuove diagnosi e 331 nel percorso guariti. Ieri non sono stati effettuati tamponi nel percorso diagnostico Hotel House. I casi di positività dall'inizio dell'epidemia restano 6.773.

L'aggiornamento del primo luglio

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Un'altra buona notizia viene dal fronte ospedali: sono diventati 8 i pazienti ricoverati negli ospedali, uno meno di ieri: per il ventiduesimo giorno consecutivo le terapie intensive sono vuote, così come - per la prima volta dall'inizio della pandemia - non ci sono pazienti nelle aree di semi-intensiva; sono 8 i posti letto impegnati nei reparti non intensivi e sono vuote anche le degenze dedicate ai post acuti. Infine, sono 7 gli ospiti della struttura territoriale di Campofilone (Fermo).

Il totale dei pazienti dimessi e guariti è salito a 5.528 (8 in più rispetto a ieri), i positivi in isolamento domiciliare sono diventati 258 (7 in meno rispetto a ieri), mentre le vittime registrate sono 991.

Piano da 5 milioni per ridurre le liste d'attesa

La giunta regionale ha approvato il piano di potenziamento delle attività ambulatoriali per la fase 2 dell’emergenza pandemica, finalizzato alla riduzione dei tempi d’attesa: previsto un investimento di 4.916.000 euro per il 2020 (personale, infrastrutture informatiche e tecnologie biomedicali). Per colmare il gap di posti disponibili tra giugno 2019, preso come riferimento per il confronto, e giugno scorso, per un totale di 23.731 spazi mancanti (15.168 per prestazioni di primo accesso, 11.563 dedicate a prese in carico), la Regione ha richiesto agli enti del Servizio sanitario regionale di riprogrammare progressivamente le prestazioni di presa in carico e di predisporre un piano di potenziamento delle attività ambulatoriali per ripristinare, nei tempi più rapidi, un’offerta di prestazioni adeguata alla domanda attuale, e almeno analoga a quella del giugno 2019: recupero di ulteriori 15mila posti per primi accessi.

È stata “data indicazione agli Enti di generare, a partire dal primo luglio, l’aumento dell’attività ambulatoriale attraverso il prolungamento degli orari nelle fasce serali e nei giorni prefestivi e festivi, focalizzando l’attenzione sulle discipline per le quali è stata identificata una maggiore domanda dell’utenza e un maggiore divario tra l’offerta di spazi ambulatoriali tra il mese di giugno 2020 e il mese di giugno 2019: pneumologia, otorinolaringoiatria, ortopedia, oculistica, dermatologia, diagnostica per immagini, gastroenterologia e cardiologia”.

Ospedali dorici, screening degli accessi

Tracciabilità, automazione e semplificazione: la tecnologia a servizio della fase 3 post Covid-19. Il nuovo sistema di screening degli accessi degli utenti è stato inaugurato, oggi, negli ospedali di Torrette, Salesi e Villa Maria di Ancona. I termo scanner installati rilevano la temperatura corporea e l’uso delle mascherine, “leggendo” il volto delle persone e comandando l’apertura o il blocco del varco.

Al Salesi l’identico sistema è comandato da Totem termo scanner. In tutte le strutture sono stati installati erogatori di disinfettante automatici e, per i presidi di Torrette e Salesi, telecamere conta persone. Alla cerimonia presso gli Ospedali Riuniti ha partecipato il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, accompagnato dal direttore generale Michele Caporossi. “È una tecnologia semplicissima: si va su un bollino, si guarda una telecamera, in pochi secondi viene letta la temperatura e si aprono le porte. Al primo impatto sembra di entrare in un aeroporto, più che in un ospedale, ma è un modo efficace per gestire, in maniera efficiente e sicura, gli ingressi alle nostre strutture. È un segno di grande attenzione nei confronti dei nostri cittadini, perché possono accedere alle prestazioni nella massima sicurezza”, ha commentato Ceriscioli.