Coronavirus Emilia Romagna, nuovo boom dei morti: sono 90

Venturi: "Numero che risente di ritardi nella comunicazione dei decessi". Sono 312 i nuovi contagiati, un terzo rispetto al picco. "Ora lotta al contagio in casa"

Finalmente in calo la pressione sugli ospedali

Finalmente in calo la pressione sugli ospedali

Bologna, 14 aprile 2020 - Torna ad alzarsi il numero delle vittime: 90 quelli comunicati oggi (50 uomini e 40 donne). "Questo alto numero risente alla comunicazione tardiva delle aziende, che spesso comunicano oggi i risultati di analisi autoptiche su decessi in realtà avvenuti giorni precedenti. Chiederemo che i dati vengano scorporati per avere un polso più corretto della situazione", spiega il commissario Sergio Venturi. Intanto, scende ancora il numero dei pazienti nelle terapie intensive (-3) e negli altri reparti Covid (-17). 

Il virus in casa

Venturi ha ribadito che il vero tema adesso è affrontare il tema dei contagi domiciliari. "Ho letto che la presidente della Commissione europea pensa che gli anziani dovranno stare a casa fino alla fine dell'anno, penso che sia meglio invece stare tre settimane in un albergo, lontano dalla propria famiglia per non contagiarla. Le infezioni domiciliari sono ormai molto comuni - spiega Venturi -: il distanziamento sociale fuori di casa funziona, ma in casa no. Se vi propongono di passare qualche giorno in un hotel, vi suggerisco di dire di sì. E se non ve lo propongono, chiedetelo voi. Perché è sempre meglio stare distanti per un po' piuttosto che avere il rimorso di avere contagiato una persona cara".

I decessi

I nuovi decessi riguardano 9 residenti nella provincia di Piacenza, 20 in quella di Parma, 9 in quella di Reggio Emilia, 10 in quella di Modena, 17 in quella di Bologna, (di cui1 nell’imolese), 7 in quella di Ferrara, 2 in provincia di Ravenna, 9 nella provincia di Forlì-Cesena (8 nel forlivese e 1nel cesenate), 4 in quella di Rimini; 3 persone decedute, infine, erano residenti fuori regione.

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I contagi

Sono 312 i nuovi contagi (circa un terzo del 23 marzo, il giorno del picco, quando si registrarono quasi mille nuovi contagi), che portano a 20.752 i positivi dall'inizio dela pandemia: 3.167 a Piacenza (29 in più rispetto a ieri), 2.582 a Parma (9 in più), 3.947 a Reggio Emilia (59 in più), 3.180 a Modena (48 in più), 2.975 a Bologna (28 in più), 345 a Imola (nessun caso positivo in più rispetto a ieri), 635 a Ferrara (17 in più). In Romagna sono complessivamente 3.921 (122 in più), di cui 880 a Ravenna (53 in più), 724 a Forlì (33 in più), 577 a Cesena (23 in più), 1.740 a Rimini (13 in più).

Le guarigioni

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 4.269 (+ 262), delle quali 2.028 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 2.241 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Il monumento

Venturi, infine, ha ricordato i sanitari sulle ambulanze e sulle auto mediche "che corrono non appena c'è una richiesta di aiuto e che sono in prima linea". A loro - scherzosamente ma non troppo - ha proposto di dedicare un monumento a fine pandemia: "A New York l'hanno fatto per i vigili del fuoco, noi potremmo farlo per loro".

Fase 2, progetto da sottoporre al Governo

Si deve partire dalla piena sicurezza per tutti i lavoratori, condizione imprescindibile, per definire insieme requisiti e modalità che permettano una graduale ripresa delle attività anzitutto nelle filiere di valenza internazionale – con l’export asse portante dell’economia regionale - e far avanzare i cantieri delle opere pubbliche. Un percorso che in Emilia Romagna vede d’accordo tutte le parti sociali all’interno del Patto per il Lavoro, riunito in videoconferenza nel pomeriggio di oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla.

Intanto, è pronto per essere distribuito un milione di mascherine sanitarie ai lavoratori entro 48 ore, e un altro milione entro una settimana, dispositivi messi a disposizione dalla Regione.

Il sistema economico-sociale dell’Emilia-Romagna progetta un passo avanti iniziale dopo il lockdown imposto dall’emergenza sanitaria del Covid-19. E lo fa attraverso l’organismo che dal 2015 vede riuniti i rappresentanti delle categorie economiche e datoriali, sindacati, enti locali, professioni, Università, Terzo settore, che si sono confrontati su quale strada intraprendere. Un progetto di ripartenza condiviso, dunque, che i soggetti del Patto intendono definire entro una settimana per sottoporlo al Governo, costruendo la via emiliano-romagnola che stabilisca ora le condizioni per la nuova fase, dopo i blocchi di queste settimane di attività economiche e produttive.

Un “governo della ripartenza”, come lo hanno definito Bonaccini e Colla, che passa dall’istituzione in tutte le province emiliano-romagnole di Tavoli sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, come quello già attivato nella Città metropolitana di Bologna, che possono partire con una dotazione finanziaria stanziata dalla Regione di 1,5 milioni di euro e altri 5 milioni per la messa in sicurezza sanitaria e la sanificazione degli ambienti di lavoro. Una fase che passa anche dal far partire, in questo momento di bassissima intensità di attività e mobilità, le opere pubbliche già cantierabili. Garantendo in ogni situazione o ambiente produttivo il distanziamento sociale necessario. Liberando anzitutto l’operatività delle filiere che operano a livello internazionale, con le sue imprese, da quelle di grandi dimensioni a quelle piccole e medie, che insieme alla logistica sono filoni strategici dell’economia e del lavoro made in Emilia-Romagna.

L’obiettivo condiviso è quindi quello di stipulare Protocolli operativi di sicurezza che sorreggano l’avvio delle attività nelle filiere individuate.

A far da cornice a tutto questo, già da domani la consegna da parte della Regione alle associazioni di categoria, perché le distribuiscano, di un milione di mascherine per i lavoratori, a cui se ne aggiungerà un altro milione entro la prossima settimana. Anche in questo caso a indicare la volontà di arrivare all’autosufficienza a breve nella disponibilità di dispositivi di protezione individuale.

“Già in queste settimane abbiamo messo risorse a disposizione di famiglie, imprese, lavoro e Comuni - spiegano il presidente Bonaccini e l’assessore Colla-, anche ricorrendo a fondi straordinari del bilancio regionale, e stiamo lavorando a un piano di investimenti in opere pubbliche per alcuni miliardi di euro, al contempo sburocratizzando e tenendoci pronti per avere progetti chiusi con cui ripartire. Decidiamo dunque insieme quali possano essere le filiere da far ripartire prima, come ad esempio l’automotive, che abbiano un livello di internazionalizzazione molto spinto. Insieme al tema dei cantieri pubblici. E facciamolo partendo dal dover garantire la sicurezza dei lavoratori, con tutto ciò che servirà per questo. Entro una settimana dobbiamo elaborare una proposta al Governo, condivisa tra noi”.

“L’obiettivo è mettere in campo i migliori modelli, settore per settore, della messa in sicurezza. Muovendoci nel perimetro delle decisioni delle prossime ore a livello europeo - aggiungono-. Abbiamo l’obiettivo di tenere un rapporto con il Governo avendo come Emilia-Romagna una nostra idea di supporto in grado di proporre e prendere impegni, nostro tratto distintivo. Oggi possiamo dire che abbiamo un buon sistema di copertura degli ammortizzatori. Ora bisogna condividere il passaggio dalla decretazione d'urgenza a un'idea di governo dei processi, fase che vogliamo discutere con i soggetti del Tavolo per il Lavoro senza contrapporre mai la sicurezza sanitaria con la necessità economica. Il contrario, infatti- chiudono presidente e assessore- sarebbe un errore imperdonabile”.

Le donazioni

Prosegue la campagna di raccolta fondi voluta dalla Regione a sostegno del sistema sanitario per la gestione e il superamento dell'emergenza sanitaria. Chi vuole fare una donazione, deve effettuare il versamento sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964. Intestatario: Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione dell’Emilia-Romagna. Causale - Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus

Il piano per il turismo

Servizi che coniughino salubrità, sicurezza sanitaria, sostenibilità ambientale. Questa per Corsini la ricetta per fronteggiare la difficile congiuntura. Alcuni esempi? L’introduzione di figure come lo steward di spiaggia, non un poliziotto che sanziona, ma una figura rassicurante con il compito di controllare il rispetto delle regole e dare consigli ai clienti. Oppure il servizio di pasti direttamente sotto l’ombrellone e magari nella stanza o nel balcone dell’Hotel.

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Temi su cui è in corso - spiega l’assessore regionale - il confronto con gli operatori del settore. E su cui la stessa Regione è impegnata in questa fase in cui il contrasto all’emergenza sanitaria si sta affiancando al lavoro per programmare la riapertura di alcune filiere produttive.

Tra i provvedimenti già adottati quello che stanzia 2 milioni di euro per sanificare e dotare alberghi e campeggi di moderni ed efficienti sistemi di igienizzazione e un forte piano di comunicazione, che verrà lanciato non appena ce ne saranno le condizioni, in particolare si saprà quando le persone potranno muoversi. Ma non solo. “Rilanceremo gli investimenti pubblici e la riqualificazione delle strutture private per dotarle del sostegno necessario ad affrontare la nuova fase del mercato” – sottolinea Corsini.

Tra le misure a sostegno del settore anche quelle definite grazie al “lavoro di queste settimane fatto dalla nostra Regione insieme alle altre, dalle associazioni di categoria, e grazie all’attenzione e alla sensibilità del ministro Franceschini”. Dall’introduzione dei buoni vacanza validi per un anno per il sostegno alla domanda interna e alle imprese del ricettivo, agli ammortizzatori sociali per i lavoratori stagionali, all’ulteriore liquidità alle aziende, alla sospensione di tutte le scadenze fiscali e tributarie per un congruo periodo.

E ancora: credito d’imposta per chi ha affitti d’azienda, sostegno agli investimenti e all’innovazione di prodotto, un grande piano di marketing e comunicazione internazionale. E quanto prima la possibilità per gli imprenditori di avviare i cantieri e realizzare i lavori necessari per la riapertura. “Insomma – chiosa Corsini - un vero e proprio Piano nazionale con l’istituzione di un Tavolo di crisi del settore”.